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Italia senza futuro

Il ct Casiraghi

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Surclassati dalla Bielorussia, umiliati davanti a poche migliaia di spettatori increduli, eliminati dalla fase finale degli Europei e soprattutto dall'Olimpiade 2012. Difficile, meglio impossibile da immaginare. Eppure è successo: l'Italia Under 21 esce con le ossa rotte dallo stadio Gorodskoy di Borisov, sconfitta 3-0 alla fine di 120 interminabili minuti di calvario. Chi aveva sperato nella rinascita del disastrato settore giovanile italiano avrà avuto un brutto risveglio. I piccoli segnali positivi mostrati dai ragazzi di Pierluigi Casiraghi nell'ultimo mese sono svaniti in un batter di ciglia. Lo spareggio agguantato con uno sprint orgoglioso e fortunato, le vittorie in Bosnia e contro il Galles, il 2-0 rifilato alla Bielorussia nella gara d'andata: ingannevoli illusioni di rinascita. La reale caratura dell'Under 21 italiana è emersa tragicamente ieri sera. Le raccomandazioni di Casiraghi, preoccupato dalla trasferta nonostante il vantaggio accumulato a Rieti, non sono bastate.   Alla Bielorussia sono bastati «cinque folli minuti», come spiegato dal ct azzurro, per pareggiare il conto. Colpa innanzitutto del portiere Vito Mannone, autore di un incredibile svarione che ha spalancato la porta a Yurchenko. Ma un errore, seppur grave e frutto di sufficienza e disattenzione, ci può stare. Basti ricordare, naturalmente con le dovute proporzioni, ciò che accadde tredici anni fa al grandissimo Gianluigi Buffon, responsabile di un abbaglio altrettanto marchiano con la maglia dell'Under. Perdere malamente palla a centrocampo e subire il raddoppio dello scatenato ma certo non irresistibile Yurchenko dopo un minuto, invece, non è proprio giustificabile. Inutile, del resto, meravigliarsi. L'attuale Under 21 non è quella degli anni Novanta, incontrastata dominatrice dell'Europa calcistica: tre successi tra il 92' e il '96, e poi ancora due vittorie nel 2000 e 2004 per un totale di cinque titoli in sette edizioni. Da Inzaghi-Cannavaro a Totti-Nesta, fino ai più giovani Pirlo, Gilardino e De Rossi. Tutti protagonisti, e non è un caso, del trionfo mondiale del 2006.   Di campioni assoluti, nelle ultime Under, se ne sono visti pochi. I dati parlano da soli. Era dal 1998, quando fummo esclusi dall'Inghilterra e non dalla piccola Bielorussia, che l'Italia non centrava la qualificazione alla fase finale dell'Europeo. Ed era addirittura da Montreal 1976 che non fallivamo il pass per i Giochi Olimpici. E che dire del recente fallimento dell'Under 19, finita ultima all'Europeo francese ed esclusa dal prossimo Mondiale Under 20? «Purtroppo nello sport succede – ha osservato il presidente del Coni Gianni Petrucci – bisogna accettare la sconfitta». In attesa di capire la reale bontà delle scelte fatte e l'incerto destino di Casiraghi («Non è il momento di parlarne», ha spiegato il presidente della Figc Giancarlo Abete) dobbiamo in qualche modo sopportare l'umiliazione di tale Oleg Veretilo, sconosciuto terzino destro che nell'inferno dei supplementari scherza la promessa Santon e regala l'Europeo alla Bielorussia. Fotografia impietosa di un'Italia senza futuro.

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