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Golden Totti scaccia crisi

Totti premiato dal principe Alberto di Monaco

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Una ventata d'ottimismo arriva in questo momento buio della Roma e del romanista per eccellenza: Francesco Totti. Il web lo ha premiato con il Golden Foot, (terzo riconoscimento personale dopo la Scarpa d'Oro e la classifica cannonieri, entrambi del 2007), nell'albo d'oro del quale il romanista succede a Ronaldinho. Da ieri c'è anche l'impronta di Francesco Totti sulla Champions Promenade, una sorta di Walk of Fame in stile Hollywood Boulevard sul lungomare del Principato di Monaco. Una rivincita, qualora ce ne fosse stato bisogno, per il capitano giallorosso criticato da una parte della tifoseria per un rendimento secondo molti non all'altezza della sua classe. Critiche che hanno innescato tutta una serie di interrogativi sul ruolo presente e futuro del fantasista giallorosso che è di fatto la bandiera calcistica della città. L'interrogativo «Totti sì», «Totti no» ha impregnato l'etere della Città Eterna nelle ultime settimane. Ma se in questa speciale classifica il capitano giallorosso ha battuto gente del calibro di Drogba, Eto'o, Beckham, Buffon, Gerrard, Giggs, Puyol, Raul e Seedorf qualcosa vorrà pur dire. E sulla sua presenza, continuità e ruolo, Totti è stato chiaro fin da subito con Ranieri... ma non solo: «Se il problema sono io basta dirlo, tolgo il disturbo. Io non voglio essere e non sarò mai il problema della Roma». Ma è evidente che così non è, perché il problema di questa Roma che continua a stentare in campionato non è Totti, o almeno non è «solo» lui: nel senso che in un momento di crisi come questo da calciatori del suo spessore ci si aspetta sempre qualcosa in più rispetto ai «normali». Così ieri, prima della consegna del premio avvenuta a Montecarlo dal Principe Alberto in persona (presenta tutta la delegazione giallorossa con Rosella Sensi in testa), Totti si è sfogato. «Posso accettare le critiche per ciò che avviene in campo, ma ultimamente mi ha amareggiato l'accanimento che c'è stato nei miei confronti sul piano personale» ha detto il capitano che qualche notte addietro è stato anche spiacevole protagonista, suo malgrado, di un atto vandalico ai danni della sua auto: brutto segnale. Tornando al calcio giocato Totti è chiaro.   «Ho parlato con Ranieri e sono a sua disposizione. Se sto bene vorrei giocare, ma se il tecnico mi vorrà mandare in panchina, accetterò. La Roma? Sono convinto che usciremo da questo momento». Ma a tener banco è anche il discorso legato alla nazionale dopo l'invito di Cassano e l'apertura di Prandelli che potrebbe anche tornare a chiamarlo in azzurro. «Se dovesse arrivare una chiamata ne parlerei con il ct» chiude rapidamente il leader della Roma. Ma è ovvio che la nazionale sia un'avventura che difficilmente un calciatore può ritenere chiusa per sempre: tantopiù se del passo di Totti. «Le parole di Prandelli mi hanno fatto piacere. Non l'ho potuto conoscere bene nel suo periodo romanista, ma tutti coloro che lo hanno conosciuto mi hanno detto che è una grande persona. Cassano? Ora il rapporto con Antonio è ottimo». E al discorso Totti in nazionale si allinea anche il presidente Abete. «Prandelli ha risposto ad una domanda specifica, valorizzando la qualità di un giocatore come Totti. Tutti i percorsi sono possibili - spiega Abete - e quello che vale per Totti vale anche per altri grandi campioni. Il fatto di rispondere in positivo non significa creare un'esclusiva. Faremo in modo che la federazione possa continuare ad essere la casa di tutti quelli che hanno onorato la maglia azzurra».

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