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Reja: Floccari è da nazionale

Floccari abbracciato da Rocchi

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Ci sono quelli che devono essere razionali e cauti per contratto. Ed altri che, al di là di tutto, non possono che lasciarsi cullare dai sogni. Reja ci ha provato a gettare acqua sul fuoco, a mantenere i piedi dei suoi giocatori per terra, perché «il Brescia è un avversario pericoloso, bravo a coprirsi e a ripartire in maniera fulminea». Ma la verità è che il cuore pulsante della passione biancoceleste, quello dei tifosi, vede nella gara di oggi pomeriggio all'Olimpico l'opportunità di prolungare ancora un po' quella dolcissima sensazione che si prova guardando la classifica dall'alto, vivere da primi della classe i prossimi 15 giorni di pausa per le gare delle nazionali.   E, magari, chissà, scrollarsi anche la compagnia dell'Inter, che con la Juve non dovrebbe avere vita facilissima. Certo, i ricordi suggeriscono prudenza. Due anni fa, nella stessa situazione, la Lazio si lasciò ipnotizzare dal Lecce all'Olimpico e solo un gol di Simone Inzaghi in extremis evitò la sconfitta. Dopo quella partita la stagione biancoceleste, culminata con la conquista della Coppa Italia, in campionato non riservò più molti momenti di gloria. Era un'altra Lazio, questo è certo. Ma Edy Reja è troppo smaliziato per non fiutare i pericoli di una gara del genere. «Dai ragazzi voglio intensità ed equilibrio. Dobbiamo evitare di scoprirci e non farci prendere dalla frenesia di sbloccare il risultato. Se dovessimo passare in svantaggio, contro una squadra così coperta tutto diventerebbe più difficile». Per scardinare il Brescia di Iachini il tecnico goriziano confermerà il modulo della gara precedente. Quel 4-3-1-2 con cui la Lazio ha vinto (e convinto) a Verona.   Solo una novità tra i titolari, con Ledesma che si riprenderà il posto da play maker complice anche i problemi fisici di Matuzalem, «che bisogna trovare il modo di risolvere - spiega Reja - perché il ragazzo fatica a smaltire le tossine muscolari dopo aver giocato una gara». Davanti al trequartista Hernanes le due punte Floccari e Zarate, che l'argentino che ha vinto il ballottaggio con Rocchi. Reja preferisce non confermare, anche per non mettere pressione a «un ragazzo dal quale non bisogna aspettarsi che risolva le partite da solo, ma che si renda utile alla squadra sia nella fase offensiva che difensiva». Il resto sono i complimenti a Mauri, che «sta giocando una partita meglio dell'altra», e soprattutto a Floccari, che «è il nostro regista offensivo, fa un lavoro incredibile e meriterebbe la Nazionale, anche se poi è Prandelli a dover fare le scelte». Peccato solo per la cornice, che non è ancora da capolista. Sugli spalti non si dovrebbero raggiungere le trentamila presenze. Tutte biancocelesti: i bresciani hanno preferito la partitella tra tifosi alla Bocca della Verità. Con, si presume, qualche spettatore di meno.  

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