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Finalmente Roma

Roma-Inter, il gol di Vucinic

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La Roma è tornata. Ha sofferto, stretto i denti contro la capolista, la rivale di sempre: e alla fine l'ha castigata con il cinismo di una grande. Capolavoro di Ranieri che parte piano senza correr rischi, ma poi quando c'è da puntar forte lo fa: e rischiando tutto. Gli va bene e il risultato dà ragione a un tecnico già messo alla porta da molti e che invece ora è più saldo che mai sulla panchina della Roma: quella vera, quella che ieri sera all'Olimpico è tornata. Prima vittoria in campionato della Roma, che ha coinciso con la prima sconfitta dell'Inter di Benitez. La classifica non è ancora granchè, ma questi tre punti valgono più del resto, sono un segnale vitale, quello che il popolo romanista aspettava da tempo: troppo. Decide Vucinic a tempo scaduto grazie al grande assist di De Rossi finalmente tornato ad essere un giocatore vero. Ranieri ci ha creduto, lo ha tenuto dentro e ha sognato questo momento chissà per quanto tempo. L'Inter è in ginocchio, resta lassù ma esce dall'Olimpico ridimensionata: la corazzata si può affondare, basta pazienza, cattiveria e lucidità fino in fondo. Ranieri sceglie Menez e lascia fuori Vucinic per un 4-4-2 piuttosto prudente con Perrotta messo a destra per aiutare Riise sulle discese di Maicon. In attacco la coppia Borriello-Totti. Dietro torna Riise, armato di caschetto come il suo omologo nerazzurro Chivu: regolarmente fischiato dalla tifoseria giallorossa per il famoso gesto in coppa Italia. Il romeno all'ennesimo coro rischia di andar fuori di testa e minaccia la panchina di lasciare la gara. In difesa rientra la coppia titolare Juan-Burdisso e va molto meglio. Dall'altra parte Benitez senza Samuel mette Cordoba in coppia con Lucio che in mano ha le chiavi delle difesa. In avanti tutto confermato con Eto'o che parte molto largo e Milito nel mezzo con Pandev a destra. Una botta da fuori di Stankovic dopo due soli minuti di gioco apre le ostilità. L'Inter parte forte e i giallorossi faticano a uscire dalla propria metà campo: il primo quarto d'ora è tutto di marca nerazzurra e sembrra di rivedere la partita giocata dalla Roma a Monaco. Tutti dietro cercando di limitare i danni. Col passare dei minuti, però, i giallorossi iniziano ad alzare la testa e grazie a un ritrovato Pizarro riescono a disegnare le solite geometrie. Mancano gli ultimi metri, anche perché Lucio chiude tutto e di più, ma la Roma cresce e ci prova più volte. Menez sbaglia ancora qualcosa di troppo, Totti è meno preciso del solito e gioca qualche metro più indietro: non proprio da trequartista puro, ma quasi. Ma quello che sembra girar meglio è la coppia Pizarro-De Rossi: non ancora quella di un tempo, ma molto meglio. Nella ripresa cresce la Roma che, tranne quindici minuti di buio, sembra averne di più. Ranieri alla mezz'ora cambia Totti (terza volta nelle ultime cinque partite) che non la prende bene per niente e va dritto negli spogliatoi: sarebbe stata bufera di sicuro (e non è detto non lo sarà lo stesso), le polemiche erano già nell'aria. Tutto già scritto, già visto, se a tempo scaduto Vucinic (proprio l'uomo messo dentro per Totti) non avesse infilato Julio Sergio tuffandosi di testa sull'intuizione di De Rossi: geniale. Tutto perfetto, 1-0 secco e lo stadio esplode nonostante l'acquazzone dell'Olimpico e sulla Roma torna a splendere il sole. Il peggio sembra esser passato e adesso c'è giusto il tempo per guardarsi in faccia, (altro caso quello di Adriano che Ranieri ha fatto prima spogliare e poi rimettere a sedere per una smorfia non gradita) fare di nuovo gruppo e tornare a correre da Roma: partendo dalla sfida di Champions in programma martedì con il Cluj.  

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