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A volare è soltanto la solita Inter

L'attaccante dell'Inter, Samuel  Eto'o

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A volare è soltanto l'Inter. Doppio Milito, doppio Eto'o a spianare il Bari, che pure aveva destato la solita buona impressione. Vola senza che i rivali storici decollino o recuperino posizioni preziose, anche l'ambizioso Milan frena di fronte alla solida Lazio, inseguitori immediati sono quelli che non ti aspetti. La Roma seviziata a Brescia da un arbitro indefinibile (ma soltanto per evitare i tribunali) resta in fondo alla classifica, l'ultimo gradino glielo risparmia l'Udinese, battuta nel recupero a Bologna. All'Olimpico, avvio promettente del Milan, Ibra si mangia un gol, la Lazio impiega venti minuti a prendere le misure, produce a sua volta gioco e occasioni, utile il ritorno di Foggia sulla linea di centrocampo. Di Abbiati gli interventi più complessi. Meglio la Lazio, insomma, ma il gol lo trova Ibrahimovic, evita la beffa Floccari su splendida iniziativa di Hernanes. Non conosce tregua il calvario della Roma, neanche a Brescia un punticino di consolazione, ma stavolta va sottolineato l'autentico scandalo perpetrato dall'arbitro. Dopo i misfatti del primo tempo, inventa un rigore con espulsione di Mexes, che aveva colpito la palla, e fuori area, consente a Hemetaj di giocare a pallavolo nella sua area, il signor Russo deve stare a casa per parecchio tempo. Totti, De Rossi, Taddei, Riise, Nicolas Burdisso, poi anche Castellini e Okaka: non è una formazione, è un bollettino di guerra, in campo vanno i resti di quella che era considerata la seconda forza del campionato. La tratta da squadretta Russo, due rigori negati nel giro di un quarto d'ora, prima di prendere il solito gol ridicolo dal finlandese Hetemaj, bravo chi lo conosceva. Arbitro in confusione, come del resto qualche romanista, Rosi graziato dal secondo giallo, ci pensa Ranieri a metterlo fuori, si rivede perfino Cicinho. poi perfino Adriano, la buona volontà non manca, vana la prodezza di Borriello, ancora il più bravo. Spot della serata. Dopo venti secondi, il bolide di Almiron sul palo, sempre a San Siro il ritorno al gol di Milito, ma chi fa tutto è sempre Eto'o, monumentale. In negativo, oltre ai fischi laziali per Nesta, il ricorso obbligato alle sovraimpressioni per capire a quali partite si stesse assistendo: Fiorentina in giallo,Udinese in arancione, Milan in nero, invenzioni cromatiche senza la minima utilità. Stasera il turno si chiude con la sfida del Delle Alpi, la Juventus vuole confermarsi a spese del Palermo, che aveva cominciato altrattanto male, però ha diabolicamente perseverato. Dopo che lo «Sturm und Drang» mediatico di Zamparini aveva indirettamente coinvolto la società torinese, attenzione a evitare la rissa in tribuna d'onore tra le opposte dirigenze. Nonostante i risultati recenti affermino il contrario, risultato tutt'altro che scontato, i siciliani hanno risorse sufficienti per un'impennata sontuosa, Delneri dovrà confidare nel trend positivo della difesa, per altro appena avviato dopo le sciagure dei primi turni di campionato. Poi un paio di giorni di quiete prima che il sabato chiami in causa, fra tardo pomeriggio e sera, l'intera armata italiana della Champions League.

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