Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sparita come la serenità di mister Ranieri

default_image

  • a
  • a
  • a

ARanieri, che ha opposto alle critiche un tono censurabile, senza fare le necessarie distinzioni tra buona fede e sgradevole astio, si può soltanto chiedere, senza che si offenda, perché non abbia detto arrivederci e grazie nel momento in cui le sue richieste erano state puntualmente eluse. Anche se è giusto ammettere che la questione del contratto non è stata affrontata dalla società con l'eleganza che l'interlocutore e i suoi miracoli nella prima stagione, avrebbe meritato. Altri interrogativi su un tono atletico allarmante, finale di gara imbarazzante, e con il Bayern il Bologna aveva in comune soltanto l'iniziale del nome. Nessun appiglio per gli errori del giovane Peruzzo, recriminazioni giuste, però senza concessioni particolari, divise le interpretazioni fasulle. Non così su altri campi, dove gli orfani di Collina si sono sbizzarriti in interpretazioni raccapriccianti. Rocchi già dalla scorsa stagione era diventato un pericolo pubblico, a Cesena ha penalizzato i romagnoli per uno scambio di persona, senza neanche avere l'umiltà di chiedere soccorso all'assistente, per sua fortuna Bogdani ha fatto giustizia. A Udine, dove la Juventus ha messo nel tritacarne i friulani ancora a quota zero, sulla situazione di parità Bergonzi ha risparmiato a Chiellini rigore e rosso. Da tre anni non dirigeva la «signora», quasi automatiche le illazioni maliziose. Anche a Parma ignominie ben distribuite, il Genoa reclama la mancata espulsione di Zaccardo, che avrebbe infine siglato il pari, negato agli emiliani un gol con pallone che sembrava oltre la linea, unico giustificato appello alla moviola in campo. Non vorrei ripetermi, ma «aridatece er pelato». Nella giornata che ha visto il Chievo mollare il primato, impresa del Brescia che mercoledì aspetta la Roma, riflettori sull'impresa della Juventus, che ha prodotto gol a raffica e per stavolta non ne ha subiti, ma anche sull'Inter di Palermo, che ha corso magari qualche rischio, ma che avrebbe vinto di goleada se Milito non si fosse mangiato tutto il possibile. Ma se Eto'o è con te, sono lussi che almeno per ora puoi permetterti. La sola difesa imbattuta resta quella del Cesena di Ficcadenti, uno dei tecnici che stanno offrendo aria fresca al campionato, come del resto il cagliaritano Bisoli e il bresciano Iachini. Una volta si guardava ai registi di centrocampo come futuri tecnici di grandi prospettive, la nota curiosa è che i tre citati erano tutti rudi incontristi. Siamo in controtendenza? Mercoledì già si riparte, posticipo per la sola Juve, l'impegno più severo spetta al Milan, ospite di una Lazio in salute, l'Inter spera in un altro regalo dopo quello della primavera scorsa. Stavolta, però, nei limiti della legalità. E della decenza.

Dai blog