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Il trofeo ai più forti Ma Totti & Co. escono a testa alta

Francesco Totti

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Fa la sua figura per un'ora buona una bella Roma, trame pulite e occasioni anche limpide, prima di arrendersi alla condizione imperfetta di qualche protagonista, come Pizarro e De Rossi. Una volta sotto, Ranieri gioca perfino la carta Adriano, a destra per sottrarlo a Maicon, comparsata patetica. L'immagine peggiore è quella dei teppisti travestiti da tifosi, fumogeni e sospensioni del gioco, una vergogna che non conosce fine, la migliore una squadra che può uscire a testa alta dal confronto con i campioni di tutto. Per essere un primo approccio stagionale, difficile attendersi qualcosa di meglio, e più spettacolare, di un primo tempo ricco di spunti, di occasioni, di colpi spesso geniali, quelli che hanno in repertorio Totti, Sneijder, ma anche Eto'o, Maicon, a sprazzi Menez. La Roma è salita a San Siro a giocarsela da protagonista, questa Supercoppa, fa ridere qualche commento televisivo, come quello di Beppe Dossena che sottolineava le difficoltà dell'Inter contro le squadre molto chiuse, definizione discutibile per chi si presenta in campo con Totti, Vucinic e Menez, per non parlare delle incursioni di Cassetti e Riise. Le splendide illuminazioni del capitano non le ha sfruttate al meglio il montenegrino, conclusione su Julio Cesar, mentre ha avuto una geniale intuizione il norvegese, inserimento centrale e sinistro di prima intenzione a sorprendere il portiere. Peccato che tutto sia stato vanificato da un clamoroso errore di Juan, che ha ciccato il rinvio su un appoggio di Vucinic a ridosso della linea di fondo, consegnando a Pandev il pallone del pareggio, un po' stretto per i romanisti. Ripresa, e l'ingresso di Adriano al posto di Vucinic è il segnale della resa: l'Imperatore, si direbbe in gergo ippico, non è da corsa.Doppio Eto'o per consegnare la Supercoppa all'Inter, Lobont largamente rivedibile. Archiviato il primo evento ufficiale della nuova stagione, immediatamente si annuncia un nuovo collaudo: non per le squadre, quanto per il restaurato manto erboso di San Siro, chiamato stasera, a ventiquattro ore dalla Supercoppa, a ospitare il tradizionale Trofeo Berlusconi. Appuntamento annuale per Milan e Juventus, ma l'imminenza dell'esordio in campionato imporrà la rinuncia a più di una prima firma, rossoneri senza Pato e Nesta, Delneri intenzionato a dar spazio a chi ha avuto finora limitata visibilità. Ma intanto la Juve ha messo a segno due colpi di mercato, Krasic e Aquilani, che potrebbero modificare le gerarchie dell'alta classifica. Partirà, il campionato, quando il mercato avrà ancora qualche giorno di vita, il più sfrenato degli ottimismi indurrebbe a pensare perfino a qualche operazione della Roma. Naturalmente in uscita, sarebbe già un bel passo avanti, per una società che i suoi esclusi ha fatto di tutto per ridurre a oggetti da rigattiere. Per gli arrivi, prosciugato senza apprezzabili tentativi l'elenco dei parametri zero, le prospettive non sono incoraggianti, almeno fino a quando il club non troverà affidabili garanti, si spera in tempi non troppo dilatati. Strano che la Roma si sia lasciata sfuggire l'opportunità di tesserare Bobo Vieri che, si legge, potrebbe giocare in Uruguay con la maglia del Penarol, sarebbe stato possibile allungare la striscia degli attaccanti di peso.

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