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Giachetti e la rinascita azzurra: possiamo ancora crescere

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«Nonvoglio fermarmi - dice lui appena atterrato in Finlandia dove l'Italia giocherà domani - perché so che questi momenti non sono casuali ma figli di lavoro e sacrificio». Tanti anni passati da rincalzo di lusso e finalmente la grande opportunità. «Non sono più un ragazzino visto che quello che comincerà con la Virtus sarà il mio decimo campionato di A. Ho passato tanto tempo in panchina alle spalle di stranieri per giocarmi poi in pochissimi minuti le mie opportunità. Il basket è un lavoro ma per me soprattutto divertimento. E invece arrivavo a non essere più felice di allenarmi o giocare. Ora le cose sono diverse. Ho responsabilità e sento la fiducia dei compagni e dei miei coach, nel club e in azzurro». Però la corsa verso l'Europeo è difficilissima. «Noi dobbiamo fare il nostro, cominciando dai finlandesi. Ma vincere con loro e con il Montenegro potrebbe non bastare. Non dipendiamo solo da noi stessi. Ma che sia ora o che sia l'anno prossimo ce la faremo. Siamo un gruppo giovane. Possiamo solo migliorare». Anche perché c'è un nuovo leader: Bargnani. «È un giocatore stratosferico. La cosa impressionante è che ogni giorno che passa fa qualcosa che lo fa apparire ancora più forte».

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