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Salvate il soldato Zarate

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Due anni vissuti pericolosamente. Comunque la si ricorderà in futuro, l'esperienza di Mauro Zarate alla Lazio non sarà mai considerata banale. Genio e sregolatezza, alti e bassi, come forse è inevitabile per un fuoriclasse del pallone. Lo screzio con Edy Reja, culminato nell'esclusione dell'argentino dall'amichevole con il Levante, non è certo il primo segnale del malessere di Maurito, che dura ormai da più di un anno. Da quando, con l'addio alla Lazio di Delio Rossi, Zarate ha perso l'allenatore che meglio di tutti l'ha saputo valorizzare. Eppure, incredibile a dirsi ora, a Rossi quell'argentino non piaceva poi tanto. Gli preferiva Makinwa, salvo poi dovergli consegnare una maglia da titolare nella prima di campionato contro il Cagliari dopo, narra la leggenda, forti pressioni di Lotito. Il resto della storia è noto: Zarate entra in campo, incanta, e non ne esce più. Tanto che l'imperativo, nella sessione di mercato dell'estate 2009, è riscattare l'argentino dall'Al Sadd. Lotito lo fa spendendo 20 milioni di euro, investimento unico nella sua gestione. Solo che, paradossalmente, da quel momento il vero Zarate si è perso. Con Ballardini l'amore non è mai sbocciato. Quando arriva, l'allenatore ex Palermo gli tira subito una stoccata: «È bravo, ma deve avere l'ambizione di crescere». Zarate perde il sorriso e, con esso, il fiuto per il gol: 13 nel primo campionato, 3 nel secondo. Segnato da esclusioni, nervosismo (la pallonata che colpisce un fotografo in Lazio-Parma) e frizioni con il tecnico che diventano ben presto di dominio pubblico. Reja ha rianimato la Lazio, ma non lui. Fin dall'inizio gli ha chiesto di dribblare meno e tirare di più, lo ha fatto anche nell'ultimo ritiro precampionato, quando Zarate si è presentato tiratissimo e con la voglia di dimostrare tutto il suo valore. Chi è il vero Maurito? Il fuoriclasse visto con Rossi o il giocatore smarrito dell'anno successivo? In ritiro ci sono stati gol e prestazioni convincenti.   E finanche autograti e foto con i tifosi, roba abbastanza inedita per l'argentino. Reja cerca di rilanciarlo: nell'amichevole col Santander parte titolare e regala le uniche giocate degne di nota in una serata deludente. Sembrerebbero segni di rinascita, e invece a Fiuggi scoppia l'ennesimo caso. C'è ancora del nervosismo che cova. La società cerca sul mercato un'altra punta e Zarate soffre sentendosi in discussione. Mauro si scusa, il caso rientrerà. Ma la sua terza stagione in maglia biancoceleste dovrà essere quella della verità. Perché è il calciatore più pagato della Lazio, quello che sa stuzzicare la fantasia dei tifosi. E dovrebbe essere il volto sorridente del nuovo ciclo.

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