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Rossi-Ducati, è ufficiale

Valentino Rossi e Casey Stoner

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Ora è ufficiale: Valentino Rossi lascerà la Yamaha a fine stagione e correrà i prossimi due anni con la Ducati. L'annuncio è arrivato ieri a Brno, dopo il Gran Premio della Repubblica Ceca vinto da Jorge Lorenzo e chiuso dal "Dottore" al quinto posto. Rossi lascia la Yamaha dopo sette stagioni: un matrimonio che ha fruttato ben quattro titoli mondiali al campione di Tavullia e al team giapponese. "Valentino ha giocato un ruolo da protagonista nella storia del team", si legge in una nota della Yamaha, che assicura che "farà di tutto per assicurare a questa collaborazione una conclusione di successo nelle prossime gare fino al termine della stagione". NUOVE SFIDE - "Valentino è prima di tutto un grande appassionato di moto e per me è sempre stato un piacere ascoltare i suoi commenti tecnici", dice Filippo Preziosi, direttore generale Ducati Corse. "Fino a Valencia rimarrà un avversario la cui grandezza è qualcosa che ha sempre dato un valore speciale alle nostre vittorie, ma nel momento in cui salirà sulla Ducati potremo analizzare liberamente ogni dettaglio tecnico per sviluppare una moto sempre migliore che possa permettergli di esprimere il suo straordinario talento". "Poter lavorare con lui rappresenta quanto di più stimolante ogni tecnico possa sperare ed è bello sapere che la prossima stagione avremo questa grande opportunità", conclude Preziosi. UNA STORIA D'AMORE - È molto difficile spiegare in poche parole cos'è stato il mio rapporto con la Yamaha in questi 7 anni. Tante cose sono cambiate da quel lontano 2004, ma soprattutto è cambiata 'lei', la mia M1. All'epoca era una povera MotoGP da metà schieramento, derisa da buona parte dei piloti e addetti ai lavori. Adesso, dopo averla aiutata a crescere e migliorarsi la vedi lì, sorridente nel suo box, corteggiata e ammirata, trattata insomma come la prima della classe". Comincia così la sentita lettera d'addio di Valentino Rossi alla Yamaha. Il pesarese ha voluto salutare a modo suo il team con cui ha corso le ultime sette stagioni, vincendo quattro titoli Mondiali: "La lista delle persone che hanno reso possibile questa trasformazione è lunghissima, ma io vorrei ringraziare soprattutto Masao Furusawa, Masahiko Nakajima e il 'mio' Hiroya Atsumi in nome di tutti gli ingegneri giapponesi che hanno lavorato duro per cambiare faccia alla nostra M1", prosegue Rossi nella missiva. Menzione speciale meritano anche "Jeremy Burgess e tutti i ragazzi della mia squadra che l'hanno accudita con amore sulle piste di tutto il mondo, e anche tutti i ragazzi e le ragazze che hanno lavorato nel team Yamaha in questi anni. Adesso però è arrivato il momento di trovare nuove sfide, il mio lavoro qua è finito. Purtroppo anche le più belle storie d'amore finiscono, ma ti lasciano un sacco di bei ricordi, tanti momenti paragonabili a quel primo bacio che ci siamo dati sull'erba di Welcome, dove lei mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto 'ti amo'", conclude Rossi.  

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