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L'argento vivo di Noemi Batki

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Sipiazza seconda nel trampolino da dieci metri e conferma la bontà della nostra scuola tuffi. La 22enne ha chiuso con 343,80 punti nella gara vinta dalla tedesca Christin Steuer con 354,50 punti. Bronzo alla russa Yulia Koltunova (340.45). L'altra azzurra al via, Valentina Marocchi, si è piazzata settima con 311,95. Quella della Batki è la seconda medaglia vinta dall'Italia nelle gare di tuffi di questi Europei. In precedenza c'era stato l'oro di Tania Cagnotto nel trampolino 1 metro. Alla fine la Batki, di origini ungheresi, ha dedicato la sua medaglia «ai militari in Afghanistan», lei che gareggia per il gruppo sportivo dell'esercito. Nel pomeriggio dopo la fatica della Pellegrini è la volta della finale dei 200 misti donne dove figura anche Francesca Segat. L'azzurra, che non vive il suo miglior momento di forma, conclude la sua prova al settimo posto scuotendo visibilmente la testa in segno di delusione. Troppo forte la Hossu, oro e record dei campionati, che precede la Verrastzo e la Maley. Seguono le semifinali dei 100 sl maschili con Magnini e Dotto divisi nelle batterie ma uniti nell'intento di raggiungere la finale di oggi. Ancora una finale, i 200 rana, ancora un italiano fra gli 8 e, purtroppo, ancora una piccola delusione. Nella gara vinta dall'idolo di casa Daniel Guyrta, il nostro Giorgetti vale più del suo sesto posto finale. Stesso discorso, con qualche velleità in meno, si può fare per Niccolò Beni impegnato nella finale dei 200 farfalla. Il nostro finisce nelle retrovie per manifesta inferiorità, troppo forte per tutti il polacco Korzeniowsky. Ritroveremo in finale oggi Chiara Boggiatto nei 200 rana mentre è da inserire tra le note positive il quarto posto di Pizzamiglio nel 50 dorso che vede imporsi un immenso Camille Lacourt. Dunque i tuffi. Bella, improvvisata e inaspettatamente competitiva. Bastano tre aggettivi per raccontare il quarto posto della coppia azzurra in gara ieri nel trampolino da tre metri sincronizzato. Bella la prestazione di Tommaso Marconi e Michele Benedetti, una coppia improvvisata a causa dell'infortunio del capitano Nicola Marconi in una specialità in cui tutto si può tranne che improvvisare. Nonostante tutto i due hanno lottato per il bronzo fino all'ultimo salto e l'hanno mancato per pochi punti solo in favore di una coppia collaudata come è quella russa che vanta tra le sue fila un certo Dimitri Sautin, meglio noto come lo Zar. Ale. Mor.

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