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L'Inter di Benitez si ferma

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Rafael Benitez

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Un passo indietro e una conferma. Alla sua seconda uscita stagionale - dopo il 3-0 rifilato al Manchester City - l'Inter va a sbattere contro il Panathinaikos, già in forma campionato, ma ha di che gioire per il colpo Coutinho. Il diciottenne brasiliano ha segnato il secondo gol nerazzurro e dispensato magie con la naturalezza dell'attore consumato. Detto del brasiliano - entrato nella ripresa e perfetto alle spalle di Milito in un ruolo che potrebbe esser quello di vice Sneijder o di Balotelli neanche volato a Toronto a causa di un passaporto smarrito a Philadelphia - l'Inter ha mostrato una inedita «timidezza». La squadra di Benitez, nella prima frazione di gioco, è apparsa meno ordinata e meno intensa rispetto a quella ammirata contro il City. Nonostante la sconfitta, l'Inter non ha mostrato particolari difficoltà a rovesciarsi in avanti, creando ben 18 azioni offensive e a ritrovare la vena realizzativa di Eto'o: più vicino alla porta, il camerunense ha segnato alla prima occasione utile, la rete del 2-1. L'Inter ha subìto tre reti in quarantacinque minuti (doppio Cisse, terzo gol di Leto), prima di stringere i bulloni in difesa, passare ad un elastico 4-4-2 e rivedere in campo, negli ultimi venti minuti di gara, diversi reduci dal Mondiale: Lucio, Maicon, Milito, Samuel e Muntari, oltre a Santon e Coutinho. E per 28 minuti anche il romanista Burdisso. Proprio Coutinho, ricevuta palla da Maicon lascia partire una folgore di sinistro che fissa il risultato sul 3-2 per i greci. Stanotte (diretta all'una su Sky Sport 1) nuovo test con il Dallas.

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