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Salviamo il Bar Sport moviola

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Salviamo il bar sport! Ha suscitato un mare di polemiche l'intenzione di Mamma Rai di chiudere i battenti alla moviola televisiva. Quella dei salotti calcistici della domenica pomeriggio che si dipanava poi su languide serata strapazzati sul divano a discutere se era o no gol. Come fosse una roba da massimi sistemi, questioni di Stato o giù di lì. Ora, fatto salvo il diritto sacrosanto della tv pubblica di decidere (più o meno autonomamente) il palinsesto domenicale, resta nell'aria un inquietante interrogativo. Perché? Di certo non per un calo ingiustificato dell'auditel. Nel caso, semmai, andrebbe imputato alla qualità (o quantità) di un servizio pubblico che non agisce ormai più da anni in regime di monopolio e deve confrontarsi con una concorrenza sempre più agguerrita e soprattutto affamata di novità. E a dire il vero, anche più agile e volubile a seconda delle esigenze del mercato. Così, mentre il resto del mondo si adegua alle nuove esigenze di uno sport ormai diventato business, con interviste durante l'intervallo modello basket Nba, l'ingresso nel «santuario» degli spogliatoi e partite spalmate come burro su una settimana già zeppa fino all'orlo, la Rai fa un passo indietro. Fagocitato dai nuovi ritmi imposti dalla concorrenza il mito del «Novantesimo minuto» e affievolito l'appeal radiofonico di «Tutto il calcio minuto per minuto», se c'era ancora una cosa alla quale gli italiani erano in un modo o nell'altro affezionati, era proprio la moviola. Quel tribunale surreale dove si è tutti giudici, tutti scienziati della tecnologia e Treccani dei regolamenti, che animava le serata con discussioni da bar sport: tanto animate quanto inutili... ma tutte spettacolari, sulle quali in molti hanno fondato la loro fortuna. Tutto, comunque, fittizio, perché alla fine la moviola non ha mai cambiato un risultato. Forse ha fatto sì saltare qualche arbitro (destinato a sorpresa poi a far carriera da dirigente), ma mai ha cambiato il verdetto del campo. E non bisogna andar molto lontano per averne conferma con diversi episodi ancora freschi nella mente degli appassionati direttamente dalla massima competizione calcistica del pianeta: il Mondiale sudafricano. Vogliamo parlare del gol valido dell'Inghilterra, o del fuorigioco di Tevez non visto costato la finale a Rosetti? Inutile. Il bilancio sarebbe sempre lo stesso e la censura in questo caso non serve... basta solo avere dei buoni maestri.  

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