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Liedholm e i favolosi anni Ottanta

Dino viola e il

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«Luciano, forse non avremo vinto molto, ma quanto ci siamo divertiti». Era la filosofia di Nils Liedholm e la ripeteva spesso a Tessari, suo fedele vice allenatore e amico di una vita. Insieme costruirono la strepitosa Roma degli anni '80, che fece di Brunico la sua seconda casa. Qui divennero celebri le passeggiate notturne di Liedholm dal paese a Riscone, il luogo dove alloggia anche la Roma di Ranieri.   Il «Barone», infatti, tardava a prendere sonno e camminava per pensare e anche per verificare che i suoi «ragassi» (come li chiamava lui) ad una certa ora fossero davvero tutti rientrati. A Riscone non c'era nulla da fare e per passare una serata bisognava per forza andare a Brunico. Ma una di quelle notti accadde che il buon Liddas incontrò una 127 guidata dall'allora giovanissimo Scarnecchia con a bordo altri suoi quattro giocatori e due cameriere dell'hotel dei giallorossi. L'ora era tarda e potete immaginare la faccia e l'imbarazzo dei romanisti quando dovettero abbassare i finestrini per salutare il mister. Ma quello, una volta data un'occhiata all'interno, risolse la situazione con la sua solita battuta: «C'è posto anche per me?».   Inimitabile Liedholm, che faceva del bel gioco il suo pezzo forte e che tra queste montagne, nel '79, inventò la zona col doppio libero, ovvero Santarini e Turone. Ma in un calcio che praticava la marcatura a uomo con lo stopper sul centravanti avversario i due non si ritrovavano a rincorrere quest'ultimo per tutta la gara e insieme proposero al mister di adottare la zona all'olandese e il doppio libero. Al «Barone» l'idea piacque e così iniziò la rivoluzione tattica dell'ingessato calcio italiano dei primi anni '80.

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