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In Spagna Andrew può tornare grande

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L'appuntamentodi Barcellona è fissato alle 20.10 del primo agosto, ora della finale del salto in lungo maschile. È lui il detentore del titolo, a lui compete difenderlo. Andrew Curtis Howe ha compiuto 25 anni nel maggio scorso. Nel 2010, nella specialità di cui detiene il titolo conquistato a Göteborg nel 2006 saltando in finale metri 8.20, ha sperimentato le proprie possibilità in due sole occasioni, 8.16 a Grosseto nei campionati assoluti, 7.92 sabato scorso a Velletri. La seconda misura ha suscitato qualche perplessità, tuttavia ingiustificata, poiché l'apparente modestia del salto è il risultato di una rincorsa condizionata da una pedana di proporzioni ridotte, al punto da neutralizzare i delicati meccanismi memorizzati dall'atleta in ore di allenamento. C'è piuttosto da chiedersi come mai nel gruppo di assistenti che fanno da contorno ad Howe non via stato uno che abbia pensato di verificare preventivamente le condizioni dell'impianto. Statistiche alla mano, l'azzurro ha tutte intere le possibilità di confermare una supremazia continentale legittimata dal successo negli Europei indoor del 2007 e dal secondo posto conquistato nella stessa stagione ai Mondiali. Le disavventure patite nel 2008 e nel 2009, culminate nell'operazione a un tendine dell'autunno scorso, hanno imposto al lunghista un prudente ritorno all'agonismo. L'8.16 di Grosseto costituisce la quinta misura europea dell'anno. L'elenco è aperto dal tedesco Christian Reif, tre prestazioni oltre 8.20 tra maggio e giugno, un miglior salto di 8.27. Nei giorni che restano, Howe può quindi con tutta evidenza recuperare i centimetri utili a riproporlo ai vertici continentali.

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