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Ultimo round con Unicredit

Il presidente della Roma, Rosella Sensi

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Dovrebbe essere il giorno dell'accordo. Dovrebbe. Perché in questo infinito braccio di ferro tra i Sensi e Unicredit la sorpresa è dietro l'angolo. Dopo la sospensione di lunedì scorso, indicato da tutti come il «d-day», oggi alle 18 le parti si riuniranno nuovamente nello studio legale del professor Cesare Ruperto per definire e firmare una lettera d'intenti preliminare al contratto vero e proprio. Al nuovo tentativo di conciliazione parteciperanno Rosella Sensi, l'ad di Unicredit corporate banking Piergiorgio Peluso, i rispettivi staff di avvocati e i tre «arbitri». La struttura del piano prevede l'azzeramento del debito di Italpetroli (325 milioni di euro verso Unicredit e altri 80 con Montepaschi, più interessi) attraverso il passaggio di tutti i beni della holding alla banca, fatta eccezione per immobili dal valore di circa 30 milioni di euro e della Roma.   Ma l'addio dei Sensi al club giallorosso sarebbe soltanto rinviato: una volta firmato l'accordo, Unicredit affiderebbe subito a banca Rotschild un mandato a vendere la Roma irrevocabile, con condizioni dettate da piazza Cordusio. Aspettando l'arrivo di un nuovo proprietario, la gestione del club sarebbe «blindata» attraverso la creazione di una nuova società per sostituire Roma 2000 (l'attuale controllante diretta di As Roma con il 63,4%), con un cda composto da Rosella Sensi, Roberto Cappelli, avvocato della banca già presente nel cda della Roma, e il professore universitario Attilio Zimatore. Quello che era stato individuato come possibile «supermanager» di Roma 2000 lo scorso anno. La Sensi manterrebbe le deleghe sulla gestione di As Roma, che a sua volta vedrebbe confermato il suo cda e la quotazione in Borsa, in attesa della cessione operata attraverso la nuova società creata nell'ambito dell'accordo. Un gioco a incastri complicatissimo, così come lo sono i tanti altri aspetti di un piano che sembrava pronto e invece è mutato nel corso degli ultimi incontri. Fino a rischiare la «rottura» lunedì scorso all'ennesima richiesta avanzata dalla Sensi. Uno degli ostacoli da superare è l'ipoteca di Montepaschi su un immobile compreso nell'accordo: ieri c'è stato uno scambio frenetico di carte tra gli avvocati che avranno tempo fino ad oggi alle 18 per superare gli ultimi intoppi, anche di natura fiscale. E, in caso di firma della lettera d'intenti, si prenderanno dieci giorni di tempo per stipulare il contratto. Se invece oggi non arrivasse la «fumata bianca», si andrà al lodo arbitrale con conseguenze drammatiche per Italpetroli e la Roma: l'ultimatum di Ruperto stavolta non sembra concedere spazio ad altri rinvii. Intanto ieri l'assemblea di Italpetroli è stata «sospesa» e tenuta tecnicamente aperta in attesa dell'incontro di oggi: senza un piano concordato con la banca i revisori della Bdo non possono certificare il bilancio della holding. Ed è proprio questo ostacolo insuperabile che ha costretto i Sensi a trattare la «resa» con Unicredit. La Roma resta «congelata» in attesa di una schiarita. Mentre i nuovi acquisti Adriano e Simplicio si allenavano a Trigoria, anche ieri i dirigenti hanno provato, senza successo, a capire cosa accadrà alla squadra nei prossimi mesi. Sarà un'estate bollente e difficile in ogni caso. La terza consecutiva.  

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