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Zaia: "Invece di salvare la Roma Unicredit dia soldi veri al Nord"

Luca Zaia

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Anzichè salvare una squadra di calcio, Unicredit in tempi di crisi farebbe meglio a pensare "ad un intervento vero, con soldi veri, a sostegno delle famiglie e degli imprenditori del Nord". A sostenerlo, dalle pagine del Corriere del Veneto, è il presidente della Regione Luca Zaia, che si rifiuta di pensare "che il dottor Profumo e il suo consiglio di amministrazione, per l'intelligenza e l'oculatezza manageriale che gli riconosciamo, possano avallare operazioni che rischino di scaricare sui soci della banca per primi, e sui risparmiatori poi, le conseguenze di un affare andato male come la Roma Calcio". L'incontro che doveva portare al passaggio di tutti gli asset dei Sensi, compresa la Roma, sotto il controllo di Unicredit, in cambio dell'annullamento del maxi debito di oltre 400 milioni di euro della holding è stato sospeso fino a giovedì. Il presidente del collegio arbitrale aveva fissato a ieri il termine ultimo per arrivare alla conciliazione, ma dopo due incontri - due ore e trequarti la mattina e altre due ore il pomeriggio - i lavori si sono interrotti: Compagnia Italpetroli S.p.A. e Unicredit torneranno a vedersi alle ore 18.00 dell'8 luglio 2010.  ROMA CAPITALE - Il governatore leghista non esclude che per Roma si continuino a fare eccezioni inimmaginabili altrove: "Io so che Roma, sotto la formula di Roma Capitale - ricorda - ha veramente esagerato su tutti i fronti e sbuca ovunque. Lo abbiamo appena visto - spiega - nella vicenda per la candidatura olimpica e adesso ci risiamo". Nel puntualizzare che le banche "gestiscono la raccolta del denaro nei territori di riferimento e svolgono una funzione sociale", il presidente veneto chiede a Unicredit "di mettere in cantiere, per lo meno, un intervento di tipo autenticamente federalista: se l'operazione Sensi-Roma vale 325 milioni di euro, ne metta sul piatto il doppio per fare qualcosa di utile nel Nord del Paese".   MA NON È UN SALVATAGGIO - Non tardano le repliche al governatore del Veneto ed ex ministro dell'Agricoltura. "Zaia prende fischi per fiaschi - dichiara Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio - Unicredit tutto sta facendo tranne che salvare la Roma. È in corso un contenzioso durissimo tra la famiglia Sensi e Unicredit - continua Cento -  ma la Roma è anche una sorta di bene comune per la città e per gli oltre due milioni di tifosi romanisti fuori della Capitale". "Roma, come dimostra anche la legge finanziaria - aggiunge l'esponente di Sinistra Ecologia Libertà - è molto penalizzata e lo vada a spiegare ad Alemanno e alla Polverini. Parla della Roma per litigare con Alemanno per ragioni politiche". Simile è l'opinione di Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Regione Lazio e assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica. "Zaia dovrebbe occuparsi di cose più importanti. Dovrebbe occuparsi del disastro che il governo sta compiendo nei confronti delle regioni, compresa la sua", dice il vicepresidente. "Unicredit è in grado di pensare da sola a ciò che deve fare - dice Ciocchetti - e trovare una soluzione per la Roma è importante e utile. Massimo Calearo, esponente di Api e industriale veneto, contesta a Zaia che non si tratta di un salvataggio. "È pura demagogia, in quanto la società è già indebitata con la banca - fa sapere Calearo - Ora Unicredit sta tentando di rivendere la Roma e di portarsi a casa almeno parte del debito".    TITOLO NERVOSO IN BORSA - Il presidente del Roma Club Campidoglio e consigliere comunale Federico Rocca (Pdl), invece, vede nelle parole di Zaia l'ennesimo attacco del Carroccio a "Roma ladrona". "Ancora una volta gli esponenti della Lega Nord non perdono l'occasione per tacere. La Unicredit è un pretesto per attaccare nuovamente Roma e i suoi cittadini". "Zaia potrebbe continuare ad occuparsi della fantomatica nazionale Padana  - fa sapere Rocca  in una nota - o forse farebbe bene a controllare le spese della sua Regione e dei suoi compagni di partito. A chi ha poca memoria voglio ricordare l'Amministrazione Provinciale di Venezia dove compare uno scintillante lampadario in vetro di Murano" pagato con "soldi pubblici", oppure la proposta "dell'istituzione della Provincia della Valcamonica guidata da una metropoli del calibro di Breno, cinquemila anime". Enzo Foschi, consigliere Pd alla Regione Lazio, in risposta alle dichiarazioni del presidente del Veneto, dichiara che "Unicredit deve sapere che la As Roma non può essere trattata esclusivamente come un bene commerciale", ma rappresenta "da un punto di vista sportivo, umano, sociale molto di più per migliaia di tifosi che la amano e la seguono".   "Insomma, la Roma non è un bancomat e qualsiasi cieca speculazione non sarà accettata", afferma. Intanto, in attesa dell'udienza di dopodomani il titolo As Roma ha un andamento nervoso in Borsa. Il titolo, in mattinata indebolito dai realizzi, ha ora invertito rotta e guadagna circa 1 punto percentuale (+0,93% a 0,98 euro).  

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