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Ecco l'atteso cambiamento

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Traoggi e domani due quarti di altissimo livello, i favoriti brasiliani a confronto con la concretezza di un'Olanda che non è più soltanto bella a perdente come negli Anni IOttanta, l'Argentina felice mix di talento e solidità a rinnovare un duello che spesso ha toccato vertici agonistici feroci di fronte alla giovane Germania. L'Italia, tifo squadra e dirigenza, alla finestra da malinconica spettatrice, in attesa di un rinnovaento da tutti auspicato. Però non semplicissimo, nonostante l'ottima impressione lasciata da Cesare Prandelli, il nuovo condottiero ingaggiato con largo anticipo sull'annunciato addio di Lippi, avvilito dalla figura barbina nel primo Mondiale africano. Con la serietà che ha puntualmente contraddistinto ogni suo atteggiamento, e qui a Roma lo sanno bene, Cesare non ha promesso rivoluzioni o ribaltoni clamorosi. Ha un contratto quadriennale, una novità per il nostro sistema calcistico, ma ha già chiarito che non butterà a mare il lavoro del predecessore, ma neanche si farà suggestionare dalla gratitudine verso campioni che avevano dato il meglio prima di essere chiamati a far da comparse in Africa. Novità ce ne saranno, come è logico, ma i Buffon, nuovo capitano, i Pirlo, i De Rossi, anche i Montolivo resteranno per rendere meno disagevole il cammino verso gli obiettivi immediati, le qualificazioni per il Campionato d'Europa, e quelli meno assillanti ma ugualmente impegnativi, come l'avvicinamento a Brasile 2014. Un accenno importante dedicato alla qualità, e qui è implicito il disaccordo con chi aveva lasciato a casa Cassano e Balotelli. E anche l'apertura alla multietnia che ha gratificato altre rappresentative, su tutte la Germania e la Svizzera. Demagogici gli appelli alla presidenza per un fermo richiamo ai club che utilizzano troppi stranieri, facciano investimenti sui vivai: aria fritta, date un'occhiata alle squadre Primavera, italiani in netta minoranza. Giusto invece rivolgere attenzioni a chi è nato qui da genitori immigrati, non perdiamo tempo con gli Amauri e i Thiago Motta, che legami con il nostro Paese ne hanno soltanto di ordine burocratico. Prandelli è atteso da un duro lavoro, lo accompagni un augurio carico di affetto.

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