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Orgoglio capitale

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Sichiama Italiano ed è stato il crack di maggio ad Agnano dove - atletico portacolori della Scuderia Ucci Riccitelli di Roma - ha schiantato i favoriti nel 61° Gran Premio Lotteria di trotto. Quello del concessionario d'auto Antonio Ucci e del costruttore Lorenzo Riccitelli è un team nato undici anni fa quando i due acquistarono insieme Bethora, la cavalla che portò loro le prime vittorie. La consacrazione giunse nel 2003 con il successo di Copelan nel Criterium Partenopeo, sulla stessa sabbia napoletana che quest'anno ha dato alla Ucci Riccitelli l'aureola e una notorietà di cui il trotto romano stava perdendo la memoria. «La nostra filosofia inizia con la pazienza di saper aspettare», spiega Antonio che con Lorenzo ha in comune corporatura robusta, faccione gioviale e capigliatura rada. «Fino ad arrivare al rispetto del cavallo, con un percorso di più appuntamenti in cui possa dimostrare il suo valore, senza rischiare corse pesanti non essendo al top». È quanto stava accadendo ad Agnano il 2 maggio scorso, con l'allenatore Hollman che riteneva il baio scuro (sei anni appena compiuti) al 70%. «Invece ho trovato Italiano in forma splendida», diceva in premiazione Gaetano Di Nardo, driver quarantacinquene di S.Giorgio a Cremano, chiamato al volo da Ucci a guidare in finale il figlio di Giant Cat dopo che Vecchione - con cui si era qualificato in batteria - gli aveva preferito (Italiano era dato a 23,52) un altro cavallo per la conclusione del Lotteria. Di Nardo ha poi condotto il pupillo della Ucci Riccitelli ad un ottimo secondo posto nel Gran Premio della Repubblica a Bologna e ancora al successo, dieci giorni fa, nel Gran Premio Duomo a Firenze. Allevato in Italia dal francese Roussel, Italiano ha vinto 18 corse su 47 e 412 mila euro. Meno fortunato è stato un altro trottatore della scuderia romana, Merisi Font, che ha fatto parlare a lungo di se, anche perché è l'unico cavallo che porti il nome di Caravaggio, il pittore delle grandi masse, che si chiamava Michelangelo Merisi. Figlio del campionissimo Varenne e con nonno materno il grande razzatore Lemon Dra, Merisi Font ha avuto una carriera altalenante, vincendo pure lui, un anno fa a Napoli in gruppo , ma poi deludendo al Derby, anche per un «pasticciaccio» dell'UNIRE che lo mise fuori dalla finale. «Un soggetto di carattere ma con problemi intestinali che da novembre lo tengono lontano dalle piste», spiega Giovanni Conti, il veterinario romano che ha in cura la cavalleria della Ucci Riccitelli. Pazienza, al massimo farà lo stallone, regalando al trotto tanti nipotini dell'indimenticabile Capitano.

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