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Sarebbe stata un'altra partita

Il ct della nazionale inglese Fabio Capello

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BLOEMFONTEIN - L'errore dell'arbitro Larrionda che al 38' del primo tempo non ha convalidato un gol a Lampard che aveva abbondantemente superato la linea di porta «non ci ha permesso di andare avanti in questi mondiali». È questa l'analisi di Fabio Capello che torna a casa con la sua Inghilterra. Il fallimento della «golden generation» porta anche il timbro di Capello. «È incredibile che nell'era della tecnologia non sia presente la tecnologia in un Mondiale. La partita sarebbe stata diversa: un colossale errore ha condizionato tutto. La mia performance non è stata buona, ma non prendo assolutamente in considerazione le dimissioni». Il capitano Steven Gerrard ha invece invitato a non cercare alibi nel gol di Lampard: «La rete negata ha pesato - ha detto - ma non possiamo servircene come una scusa. La Germania è una squadra fantastica e merita questa vittoria». Ed ha manifestato l'apprezzamento per il tecnico della squadra: «Voglio che Capello resti, è un grande allenatore». Le indiscrezioni trapelate dagli spogliatoi descrivono un arbitro in evidente difficoltà nel dopo partita: «Oh mio Dio» avrebbe pronunciato Jorge Larrionda riguardando il replay del gol-fantasma di Frank Lampard. Ma il direttore di gara - ieri ha eguagliato il record di partite dirette in un Mondiale (8) - dovrebbe prendersela prima di tutto con l'International Football Association Board, l'organismo che ha l'ultima parola in tema di novità regolamentari nel calcio che lo scorso 6 marzo ha bocciato senza appello la proposta di fornire agli arbitri un supporto tecnologico per evitare figuracce. Ironia della sorte l'Ifab è composto dalla Fifa e dalle Federazioni britanniche, ossia Inghilterra, Irlanda del Nord, Galles e Scozia. La tecnica per evitare errori del genere esiste, è stata sperimentata a lungo ed è italiana. L'aveva messa a punto già da qualche anno la Freud, azienda del presidente dell'Udinese Gianpaolo Pozzo, in collaborazione con il Cnr e con l'approvazione (nel 2006) della Figc. Si tratta di un sistema di telecamere ad alta velocità che inviano le immagini ad un computer, che a sua volta le elabora ed avverte l'arbitro. Due situazioni classiche - gol-non gol e fuorigioco - sono segnalate in automatico. Il progetto fu anche sottoposto alla Fifa ed in un primo momento piacque. Poi tutto venne congelato per essere sostituito dall'introduzione degli arbitri dietro le porte, sperimentati per ora solo in Europa League. A marzo il no definitivo. «La componente umana deve essere l'unica nel calcio», ribadì l'Ifab. E quindi bisogna rassegnarsi a convivere con errori come quello di Larrionda, anche in un torneo mondiale che mette in movimento interessi miliardari. Del resto, lo stesso presidente della Fifa, Sepp Blatter, si è sempre battuto in prima persona contro l'introduzione della tecnologia. La sua spiegazione? «Gli appassionati amano discutere qualsiasi episodio di una partita, questo è il bello e l'umano del calcio». Ora il presidente vada a spiegarlo a Fabio Capello.

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