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Avanti, ci può essere posto. I 100mila euro investiti per riscattare Barusso hanno chiuso la porta di una comproprietà e spalancato un portone di possibilità. Il rientro del ghanese dà alla Roma l'opportunità di potersi guadare attorno adocchiando anche il mercato degli extracomunitari. Se Barusso verrà smistato all'estero, automaticamente si liberebbe un posto. Il qualcun altro che hanno in mente a Trigoria non è Roberto Carlos (come scrivono in Brasile) ma l'argentino Clemente Rodriguez, un terzino sinistro che avrebbe tutte le carte in regola per ricoprire il ruolo di vice-Riise (e non solo). 29 anni tra un mese, attualmente in Sudafrica con la Selección, contratto in scadenza con l'Estudiantes tra tre giorni, ingaggio contenuto e tanta voglia di riprendersi una rivincita in Europa dopo due esperienze non felicissime con Spartak Mosca e Espanyol: tutte cose che alla Roma non possono che fare piacere. Così come non può non far piacere che Clemente Rodriguez abbia declinato le offerte di Saint-Etienne e Olympiakos e messo in attesa Manchester City e Boca Juniors. Perché il cerchio si chiuda e la Roma possa farsi avanti, manca solo una cosa: trovare una sistemazione estera per Barusso. Il ghanese, su cui si sono informate Novara e Atalanta, non vorrebbe lasciare l'Italia, ma di fronte a offerte concrete potrebbe sempre cambiare idea. La Roma continuerà a tenersi in contatto con Fernando Hidalgo, il procuratore di Clemente Rodriguez. E di Burdisso. Nessun colpo di scena dalle buste: l'Udinese si è ripresa il «riottoso» Motta per 1,450 milioni contro gli 1,330 messi sul piatto dalla Roma. «Non avrei mai lasciato la Capitale, ma non volevo più essere in comproprietà - la versione fornita da Motta a Sky - mi sono state fatte tante promesse che non sono state mantenute». Morale della favola: per la Roma una minusvalenza di 1,2 milioni, per l'Udinese la patata bollente di trovargli una sistemazione. Gian Paolo Montali, affermando di essere «un manager della Roma scelto dalla presidente Sensi per portare avanti e dare continuità ad un progetto preciso e ambizioso", ha negato di poter vestire i panni del traghettatore se si dovesse arrivare ad un periodo di «interregno» con Unicredit al timone della società.

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