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Pirlo in panchina con la Slovacchia

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Un recupero lampo: venti giorni dopo l'infortunio che rischiava di tagliarlo fuori dal Mondiale, Andrea Pirlo tornerà a disposizione dell'Italia. Anche se non è detto che Marcello Lippi lo usi dal primo minuto. «Recuperato mi sembra un po' tanto: non si allena da quindici giorni, voglio prima valutare bene», ha frenato il commissario tecnico che sa di avere un'arma in più contro la Slovacchia, tra tre giorni a Johannesburg. «Non so se posso giocare, il test sarà decisivo», aveva detto domenica Pirlo. Ieri il regista azzurro fermato a Bruxelles da una distrazione di secondo grado al polpaccio sinistro, ha prima corso e poi si è unito per la prima volta al resto della nazionale per calciare il pallone e segnare anche un gol: qualche minuto di addestramento tattico palla a terra, a ritmo blando, senza forzare. Ma senza fastidi. E Pirlo ha ritrovato il sorriso. Un po' come Buffon: per lui il dolore si è attenuato, ieri primo giorno in tuta a fare qualche esercizio in palestra, ma senza alcuna previsione per il futuro. Far giocare subito Pirlo con la Slovacchia è comunque un rischio: si dovrebbe optare per un ingresso a partita in corso. Dall'impiego o meno del regista, dipende parte dell'assetto della prossima Italia. L'alternativa, per sostituire Marchisio, è Gattuso. Le altre ipotesi riguardano un ritorno all'originaria idea di spostare Chiellini a sinistra, in difesa, con una coppia centrale Bonucci-Cannavaro. In avanti, il rebus più difficile. Gilardino sembra out, Pazzini non ha sfruttato la chance offerta. Quagliarella è l'unico tra le punte a garantire il minimo sindacale, quanto a Di Natale è oramai chiaro che la posizione ricoperta in campionato con l'Udinese, centravanti di movimento, è quella che ne esalta meglio le doti. Lippi ha due giorni per decidere.  

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