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Abete: "C'è convinzione e fiducia"

Giancarlo Abete

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«La fiducia e l'ottimismo non mancano». Il presidente della Figc Giancarlo Abete si dice comunque fiducioso per la qualificazione degli azzurri agli ottavi di finale. «Sapevano che c'erano partite decisive, speravamo di avere un punteggio maggiore, ma siamo messi in una condizione di potere andare tranquillamente avanti. Certo quella con la Slovacchia deve essere una partita di svolta perchè siamo obbligati a portare il risultato a casa. Bisogna distinguere la capacità critica con la fiducia che rimane tantissima nell'allenatore e in questi giocatori. Ho parlato con Lippi, prima della conferenza stampa, poi siamo rientrati a Johannesburg, siamo stati a cena assieme, l'ho visto questa mattina e la convinzione di andare avanti è tanta. Noi ci crediamo perchè l'Italia negli spareggi ha sempre dato il massimo e quello con la Slovacchia è il primo. Io sono fiducioso perchè penso che questa nazionale lo meriti e non è solo una fiducia che deriva dal dovere che si ha da dirigente federale». GOL ALLA PRIMA AZIONE - Tornando sui due pareggi contro Paraguay e Nuova Zelanda Abete dice: «Il fatto di andare sotto condiziona perchè viene la convinzione che le cose vanno peggio di quanto si merita. Col Paraguay e con la Nuova zelanda abbiamo preso gol alla prima conclusione degli avversari, c'è stata comunque una capacità di reazione e si è provato a vincere fino alla fine.  Cambierà la formazione iniziale? Questa è una competenza del tecnico. Lippi è un grande conoscitore di calcio, in tutta la sua carriera lo ha dimostrato e sa bene le scelte che fa».   GIOCATORI FUORI RUOLO - Abete commenta anche le dichiarazioni di alcuni azzurri che hanno lamentato il fatto che qualcuno giochi fuori ruolo. «Ho letto le considerazioni di Pepe e quelle di Marchisio, i singoli fanno una valutazione sulla squadra, cercano di tutelare il proprio lavoro, sono cose normali nel contesto di un gruppo che vedo comunque motivato o unito». Tornando invece sul ricambio generazionale e sul fatto che nostri club importanti come l'Inter offrano poco alla nazionale, il presidente della Figc afferma: «Ci sono legittime titolarità dei club a cui nessuno si può opporre - spiega - Sappiamo che una squadra di 2^ divisione può giocare con 15 giocatori francesi o inglesi. Lo scenario delle risorse che può mettere la Federazione per tutelare i giovani è poco rispetto al fatturato del singolo club. L'Inghilterra, comunque, ha un numero di giocatori selezionabili inferiori al nostro, così come Francia e Germania». SCELTE E GRANDI ASSENTI - "Cassano e Balotelli? Penso che sia legittimo e giusto esprimere valutazioni e individuare scelte diverse da quelle del ct, ma penso non sia questo il problema del calcio italiano". ha aggiunto poi il presidente della Figc Giancarlo Abete. "Il problema è del ricambio qualitativo generazionale - continua Abete - Se vediamo la storia della nazionale si parla di giocatori verso la fine della carriera o di giocatori come Cassano, che è stato con noi nel 2004 e nel 2008, ha giocato e non ha cambiato la situazione. Balotelli gioca nell'Under 21 che sta provando a qualificarsi alla fase successiva. Giocatori che fanno la differenza a livello internazionale ne vedo abbastanza pochi. Dobbiamo essere giustamente critici, ma anche realisti e comprendere che non abbiamo alle spalle 10 giocatori che stanno nelle classifiche di France Football o palloni d'oro che sono a casa. Pensiamo che due giocatori come Buffon e Pirlo, che fanno la differenza, sono fuori".  

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