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Maradona fa festa Capello piange

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Tanteoccasioni per gli inglesi, dopo il fulmineo gol di Gerrard, decisivo però lo sciagurato Green: intervento da Scherzi a parte, più che da Paperissima, sullo straccio bagnato calciato da Dempsey, il clone di Jeremy Menez. Nulla di compromesso, ma giustificati rimpianti per i leoni. Diego Maradona può festeggiare il suo esordio da tecnico nel massimo evento mondiale, ma la vittoria sulla Nigeria non è di quelle esaltanti. Colpa, forse, di quel gol arrivato dopo appena cinque minuti, Heinze liberissino di colpire di testa su corner, a conferma dei soliti limiti difensivi delle squadre africane. Poi è cominciato il lungo duello tra un ispirato Lionel Messi e il portiere nigeriano Enyeama, alla fine meritato vincitore dello scontro diretto. Ha sorpreso la renitenza deli attaccanti argentini a suggerire i corridoi utili quando un compagno conduceva l'azione offensiva, per Tevez il merito di un impegno costante anche lontano dall'area, un flop totale Di Maria, costoso oggetto di mercato. Sciupata più di un'occasione, i platensi hanno dovuto soffrire notevolmente alla distanza, quando Oba Oba Martins è entrato a dare slancio agli africani, più volte vicini al gol, ma con grossi problemi nell'inquadrare la porta. Si è fatto male Taiwo, perdita pesante, nel finale ritagli di spazi per Milito e anche per Burdisso, mandato a blindare con successo il minimo vantaggio. Per ora il primato del girone è nelle mani della Corea del Sud, una passeggiata contro il fantasma di quella Grecia che aveva conquistato l'Europa sei anni fa. Otto Rehhagel, vicino all'addio, dispone ormai di una pattuglia stracciata e stanca, in pratica non c'è stata partita. Sarà dunque uno scontro al vertice, quello di giovedì prossimo a Johannesburg tra i sudamericani e gli asiatici, che hanno suscitato comunque impressione più che positiva, guidati da quel Park Ji Sung al quale Sir Alex Ferguson non rinuncia mai nelle partite che contano. Nel programma odierno, non esaltante, curiosità per l'esordio della Germania, l'ostacolo australiano non è certamente dei più severi. Si vede anche la Serbia, gioventù e talento possono promuoverla a protagonista: ma in questo caso l'avversario, il Ghana, incute rispetto. Infine Algeria e Slovenia, all'ora di pranzo, per ritagliarsi uno spicchio di futuro in questa avventura.

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