Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Italia campione è dietro con Germania e Francia

Raymond Domenech, allenatore della Francia

  • a
  • a
  • a

La vecchia Europa corre a ridosso delle prime della classe, o presunte tali, visto che in una manifestazione così lunga e così condizionata da possibili fattori esterni, su tutti l'altitudine, già in passato si erano registrate sorprese clamorose a partire dalle fasi che si presumono interlocutorie, come i gironcini che designeranno le protagoniste dell'eliminazione diretta. L'immagine più suggestiva è destinata a proporla la squadra campione in carica, che in Germania ha finito per meritare il trionfo conclusivo, però attraverso un cammino più volte baciato da non arcigna sorte. Un discorso, quello sull'Italia, da approfondire quando lunedì sera ci sarà il battesimo ufficiale. Lippi ha messo via i talenti migliori, da Totti a Cassano, perfino al vecchio Del Piero e alla promessa Balotelli. Ora, con gli inviti a negare accessi a un eventuale carro dei vincitori, ripercorre la tattica, vincente, di Josè Mourinho, quando ha convinto la sua Inter di essere assediata dai nemici, fortificando al massimo lo spirito del gruppo e la compattezza. Non facile essere ottimisti, da verificare quanta voglia di incidere avrà lo stellone auspice più volte di imprese straordinarie. La Germania ha perduto per strada pezzi importanti, Loew si affida a una pattuglia eterogenea, una girandola di nomi esotici, turchi, polacchi, perfino un brasiliano, però il sorteggio non è stato malevolo, nonostate la presenza di una mina vagante come la Serbia. Ma la storia insegna come i tedeschi siano puntualmente capaci di sorprendere in positivo quando tutti tendono a snobbarli. Ci riprova la Francia delusa dai rigori di Berlino, quel simpaticone di Domenech, in attesa di far posto a Blanc, farà affidamento sui suoi campioni, che non sono pochi, da Ribery a Malouda, da Gourcuff a Diaby, ai vecchi Henry e Anelka. Certo però che il girone è tosto, già pesante il confronto di stasera con i «bicampeones» uruguagi. Una bella realtà è l'Olanda di Sneijder, Robben, Kuyt e Van Persie, fase eliminatoria del tutto confortevole, sarà cliente pericoloso per tutti, possibile incrocio con l'Italia. D'obbligo la citazione anche per il Portogallo, tradizionalmente imbattibile se si giocasse senza porte, però adesso ha la preziosa risorsa di Cristiano Ronaldo, che con il gol ha grande familiarità. Tuttavia, allo start in linea con Brasile e Costa d'Avorio, il passaggio del turno non è così scontato.  

Dai blog