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Modiali 2010, l'allenamento degli azzurri in Sudafrica

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Da oggetto misterioso a nuovo leader del centrocampo azzurro al Mondiale. È un rincorsa lunga quella di Riccardo Montolivo, di professione regista di gioco. «Un anno fa, dopo la Confederations, avevo perso l'azzurro ma mi sono ritrovato: ora eccomi qui, è la mia grande occasione. Ma non ho rivincite personali da prendermi, io sul carro faccio salire chi mi ha voluto sempre bene», dice il più che probabile sostituto di Pirlo nella partita d'apertura dell'Italia, lunedì prossimo contro il Paraguay. Agli scetticismi, lui è abituato: ne accompagnano la carriera fatta di talento, promesse e discontinuità sconfitta solo negli ultimi tempi. «Ma lo scetticismo che accompagna l'Italia può addirittura farci bene. Ci spingerà a dimostrare chi siamo veramente. Attenti alle sorprese azzurre, penso a Gilardino o Pazzini. Zamorano dice che a questa nazionale manca il Paolo Rossi o lo Schillaci, l'attaccante che chiuda la partita? Meglio, così avremo ancora più voglia di stupire. Senza sassolini da togliersi, perchè non giochiamo contro nessuno». L'occasionissima, come la chiama Montolivo, a dire il vero è arrivata anche per una serie di concomitanze, a partire dall'infortunio di Pirlo. «Siamo in due o tre a poter prendere il suo posto, ciascuno con caratteristiche diverse; se tocca a me, sono pronto». Dice che «cominciano a sudar le mani», perchè un conto è seguire da tifoso il trionfo del 2006 («rimasi tutto il mese incollato alla tv»), altra storia è il primo Mondiale, nella squadra campione in carica e con una maglia da titolare, a 25 anni. «L'esperienza di un anno fa in Confederations è stata fondamentale - dice - Sul piano collettivo, perchè ora siamo meglio preparati fisicamente e con motivazioni profondamente diverse. Sul piano personale, perchè lì avevo perso il treno azzurro. Poi Prandelli mi ha cambiato ruolo, ho giocato un'ottima stagione con la Fiorentina da mediano e regista. E ho riconquistato Lippi: me lo aveva detto, ora hai una nuova posizione e ti seguirò». Intanto arrivano buone notizie dall'infermeria. «Camoranesi ha recuperato in tempi molto rapidi, per Marchisio usiamo un po' di cautela: ha subito una contusione al polpaccio, ma tra oggi e domani rientrerà definitivamente nel gruppo». A fare il punto sugli infortunati azzurri è Enrico Castellacci, medico della nazionale. La buona notizia è il rientro nel gruppo di Mauro German Camoranesi. Castellacci non si sbilancia, invece, in merito alle condizioni di Andrea Pirlo, ma lo staff medico sta lavorando per mettere al più presto il centrocampista del Milan a disposizione di Marcello Lippi anche se è difficile fare previsioni. «Per Pirlo stiamo seguendo una terapia aggressiva, tra virgolette ovviamente». La risonanza effettuata nel tardo pomeriggio a Pretoria ha dato esiti confortanti: Pirlo mgliora. Oggi una sola seduta, alle ore 18, quando l'Italia sosterrà una partitella amichevole contro una rappresentativa mista locale.  

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