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Un esercito di paperoni

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Cristiano Ronaldo

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Un esercito, di paperoni. Tanti soldi, probabilmente troppi, girano dentro e fuori il grande calderone del calcio. Loro, gli attori protagonisti, sono quelli che alla fine fanno gli affari migliori: e ci mancherebbe altro verrebbe da dire, visto che sono proprio i calciatori a far si che tutto il baraccone resti in piedi. Ma è altrettanto vero che gli stipendi attuali sono notevolmente sproporzionati rispetto a quello che sta succedendo in giro per il mondo. In momento di crisi tutti tagliano, tutti stringono la cinta... tranne loro: almeno finché gli introiti tv consentiranno la sopravvivenza dei principali club che gestiscono il pianeta calcio. In testa a questa classifica che farebbe venire l'orticaria anche al nonno papero più ricco del mondo, c'è nemmeno a dirlo, Cristiano Ronaldo. Il portoghese con il suo passaggio al Real Madrid, dopo aver vinto tutto quello che c'era da vincere con il Manchester United, si è aggiudicato uno stipendio di 13 milioni annui grazie al passaggio con i «blancos»: una roba di poco superiore al milione al mese. Non male per un venticinquenne portoghese che chissà cosa avrebbe fatto se non avesse scoperto di saper dare calci a un pallone: magari il fattorino. Così come Ibrahimovic, secondo classificato, staccato dal collega «solo» di un milione, o il talentuoso Messi (terzo con 10.5 milioni l'anno), che non ci avrebbe stupito in sella a uno scooter a fare il pony-express. E per una volta l'Italia non è in testa a questa classifica: l'italiano più pagato, ma staccatissimo e ben oltre la ventesima posizione, al momento è ancora il romanista Francesco Totti, che almeno un lavoro se avesse dovuto «non» fare il calciatore lo avrebbe già da tempo: l'attore... nato! Per lui, così come per l'ormai ex compagno Toni e il portiere Buffon 5.5 milioni annui che fanno uno stipendio mensile di poco inferiore a 500mila euro: anche qui niente male. Stipendi, s'intende, perché le cifre (aggiornate ai primi mesi del 2010), sono senza i premi, ma soprattutto non considerano tutti gli sponsor personali dei giocatori. Cifre che si sommano a cifre e fanno tanti zeri... tanti. Al punto che, forse proprio per non esser beccati in fallo, i dirigenti della nazionale vista la crisi hanno abbassato i premi proprio per l'imminente mondiale. Ma anche qui se si va a leggere tra le righe la cosa fa ridere: non cambia il premio in caso di vittoria (240mila euro a giocatore) pur essendo cresciuto il monte che la Fifa versa alle federazioni: quindi di fatto è una non-diminuzione. Ma saranno «solo» 30mila gli euro, invece di 130mila, in caso di secondo posto. Hai capito...!?

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