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Una finale giocata e vinta con la testa

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Francesca Schiavone ha scritto ieri una pagina stupenda non solo per il tennis, ma per tutto lo sport italiano. Parigi è considerato un vero e proprio campionato del mondo della terra rossa, e nelle ambizioni dei tennisti è secondo solo al tempio di Wimbledon. Ha fatto tutto questo senza neanche rendersene conto. Bastava guardarla dopo aver segnato l'ultimo punto: non sapeva che fare, dove guardare, non capiva la portata dell'impresa che aveva appena compiuto. Ed è stata questa, a ben vedere, l'arma segreta che ha permesso alla nostra tennista di superare l'avversaria. Una completa «incoscienza» che l'ha portata a giocare, dal primo turno alla finale, sempre lo stesso tennis di altissimo livello. La classe, Francesca l'ha sempre avuta, ma in passato era stata lei stessa a complicarsi talvolta la vita. Stavolta no. Ha approfittato del fatto che tutti la davano per sconfitta e scommettevano su quanti pochi game avrebbe conquistato contro la forte Stosur. Così è scesa in campo come se non fosse una finale, ma una normalissima partita di un qualsiasi torneo. E l'ha giocata alla grande, a differenza della sua avversaria australiana che, schiacciata dall'emozione, non è riuscita mai a dare il meglio di sè. È difficile spiegare emozioni del genere a chi non le ha vissute personalmente. Sono momenti straordinari, indimenticabili, come segnare il gol che decide un Mondiale di calcio a mezzo minuto dalla fine. E il premio di un 1.600.000 euro che le verserà l'organizzazione del Roland Garros renderà la sua gioia ancora più grande. Ma fortunatamente Francesca non è una che si monta la testa. Continuerà ad essere la persona di sempre e, semmai, a cambiare sarà il mondo attorno a lei. Adesso Francesca è la campionessa del Roland Garros. Adesso, come accade nei film western, tutti i pistoleri la cercheranno per affrontarla e poter dire di averla battuta. Perché Francesca non è diventata imbattibile, soprattutto in un tennis femminile che ad alti livelli è molto più equilibrato di quello maschile e che vede teste coronate cadere ogni giorno. Il difficile viene ora, ma il pubblico di Parigi che l'applaude in piedi è una fotografia che nessuno potrà mai cancellare.  

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