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Di buono c'è solo la cabala

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Sidecolla verso l'Africa confortati dal pari scaramantico (1-1 come nll'82 e nel 2006), la Svizzera si consola avendo evitato la quarta sconfitta consecutiva, a Ginevra partita di rara bruttezza. Da imballati a sballati nel giro di un paio di giorni, difficile da spiegare. Le belle statuine scherzate dai messicani hanno lasciato il posto a seconde linee se non altro disposte a correre. Anche se, va detto, gli elvetici in fatto di agilità e di palleggio sono distanti anni luce dai centroamericani. Nel giro di pochi minuti, già arrivato il risultato ideale, un gol per parte, come era stato alla vigilia di due Mondiali vittoriosi. Al sinistro di Inler ha risposto Quagliarella sovrastando di testa quel pippone di Senderos. Zambrotta unico superstite rispetto a Bruxelles, Cossu preferito e Pepe, perfino Lippi sopporta la presenza di un fantasista. Grande apporto dinamico dall'eterno Gattuso, nel complesso spettacolo modesto. Ma intanto questa fase di avvicinamento ha ribadito un vecchio, paradossale principio del calcio: chi rompe non paga. Perdono pezzi importanti alcune squadre nazionali, ma i riflessi negativi li avvertiranno come sempre le squadre di club, quelle che stipendiano lautamente i giocatori importanti. Esempio più clamoroso il Chelsea: aveva sofferto un lungo stop Essien, elemento fondamentale, che ora si è fatto male di nuovo, ha un gomito rotto Drogba, l'eroe della stagione trionfale dei blues, salterà il Mondiale anche Obi Mikel, tempi di recupero non quantificabili. Un lungo elenco, dal capitano inglese Rio Ferdinand al milanista Andrea Pirlo, che partirà ma potrebbe tornare a casa in largo anticipo, l'allarme più recente è per Arjen Robben, non sarà contento il ct olandese, ma ancor meno il suo connazionale Van Gaal, che allena il Bayern. Situazioni che sottolineano una volta di più l'incapacità dei dirigenti del calcio professionistico, imbelle di fronte alle pretese della Fifa e della federazioni nazionali. Gli assi, e non soltanto loro, dovrebbero pretendere la tutela di forme assicurative di altissimo livello, è assurdo che per far divertire gli altri i soli club debbano pagare. Cragnotti, che al tempo dell'infortunio di Nesta in azzurro aveva chiesto un risarcimento, fu vilipeso e deriso come un eretico. Magari altri ne avessero seguito la traccia.

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