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Daniele De Rossi choc "Al Real non dico no"

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De Rossi agli allenamenti della nazionale Italiana di calcio al Sestriere

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{{IMG_SX}}"Se la società decidesse di cedermi, accetterei". Daniele De Rossi, centrocampista della Roma e della Nazionale, dal ritiro azzurro del Sestriere risponde così alle domande sul presunto interesse del Real Madrid. Se la Roma accettasse "un'offerta vantaggiosa dal punto di vista tecnico o economico, andrei - dice De Rossi - Ho 26 anni, non posso certo smettere di giocare a calcio. Con tutto il rispetto, non si tratterebbe di andare al Pizzighettone", aggiunge il giallorosso.   L'AFFETTO DELLA SOCIETÀ - La Roma, attraverso le parole del presidente Rosella Sensi e dell'allenatore Claudio Ranieri, ha ribadito in maniera categorica che De Rossi non verrà venduto. "Al momento leggo le smentite della mia società in relazione agli articoli: il presidente rimanda al mittente ogni cosa, l'allenatore ribadisce che rimango. Dovete chiedere alla società, che sta mostrando grande coerenza. Non dovete fare a me questa domanda. Mi fa piacere sentire il presidente che smentisce gli articoli dei giornali, mi fa piacere l'affetto dei tifosi. Per me, comunque, non sono novità", dice De Rossi.   ALLA CORTE DI MOURINHO - "Capitan futuro" è però lusingato dalle attenzioni dei blancos. "Essere accostato a certe squadre fa comunque un effetto strano, mi fa capire che sto lavorando bene e che sto facendo passi in avanti", aggiunge. A Madrid, sulla panchina del Real, con ogni probabilità si accomoderà Josè Mourinho, rivale di tutta la stagione. De Rossi avrebbe problemi a lavorare con l'ex tecnico dell'Inter? "Non ho mai avuto nessun problema con lui e penso che lui non ne abbia con me. Se dovesse diventare allenatore della Roma, non ci sarebbero problemi...", dice dribblando l'ostacolo.   LA TESSERA DEL POLIZIOTTO - De Rossi non parla solo di mercato. Alle domande sulla tessera del tifoso, il centrocampista della Nazionale punge: "Dovremmo fare anche la tessera del poliziotto, sono successe anche cose spiacevoli. I tifosi che accoltellano non sono tifosi. Non è gente normale. Come non sta bene il poliziotto che prende a cazzotti il ragazzo in motorino perchè ha la maglia rossa". "La schedatura non mi sembra corretta - continua De Rossi - Se la tessera dovesse cancellare tutti i problemi, ben venga. Non è quella la via per evitare scontri. E poi schedi una persona prima che faccia qualsiasi cosa? Non mi sembra una cosa normale". Per il giocatore "il calcio italiano è ostaggio di tante cose, una di queste possono essere anche gli ultrà. Ma pure delle televisioni e degli sponsor".  

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