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Arrivederci Lazio

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Finiscequi per fortuna. La Lazio saluta la stagione peggiore degli ultimi anni conquistando la seconda vittoria interna del girone di ritorno. Udinese battuta ma c'è poco da festeggiare. Resta la Supercoppa Italiana vinta all'inizio di agosto contro l'Inter a Pechino, poi è stato un lungo calvario che solo Reja ha reso dolce con la sospirata salvezza finale (24 punti in 15 gare). Ora la speranza di tutti i laziali è quella di non vivere più un campionato così sofferto ma di tornare a lottare per traguardi di prestigio. Alla fine il tecnico biancoceleste cambia molto più per necessità che per scelta. Fuori Muslera, già in Uruguay per preparare il Mondiale con la sua nazionale, tra i pali tocca a Berni che guida la consueta difesa a tre. Siviglia, al passo d'addio, sostituisce l'infortunato Radu. A centrocampo Hitzlsperger sostituisce Mauri, cambiano anche i due esterni Scaloni e Del Nero per Lichtsteiner e Kolarov a riposo in vista del mondiale con la rispettive nazionali. Ancora una volta resta fuori Zarate. Prima della sfida, omaggio a Dabo: lacrime del francese che saluta la Lazio e il suo pubblico con un giro di campo tra gli applausi del pubblico biancoceleste. Si parte con trentamila spettatori a sfidare il clima invernale e tanti striscioni in Nord che invitano Lotito ad andarsene e a «cacciare li sordi». E ancora uno striscione fin troppo chiaro: «Società non all'altezza, c'hai costretto a lottare per la salvezza: Lotito vergogna». I ritmi sono messicani, si corre poco e si cerca la giocata di qualità. Al 16' Hitzlsperger dimostra perché in Germania è chiamato «il martello»: botta dai trenta metri deviata da Domizzi e primo gol in maglia biancoceleste. Alla mezz'ora pari di Di Natale dopo un'azione personale con la difesa laziale troppo ferma. Rocchi sfiora due volte il vantaggio e si fa apprezzare il giovane portiere venezuelano Romo. Il cileno Isla trova il modo di farsi espellere per proteste dall'esordiente arbitro Guida ma non si accontenta e saluta la Monte Mario con l'ormai celebre gesto dei pollici rivolti verso il basso scatenando un putiferio (se lo poteva risparmiare, roba da prova tv). Al 45' una perla di Floccari dopo una sponda di Rocchi riporta avanti la Lazio in chiusura di tempo. Ripresa sotto il diluvio e con il terzo gol di Brocchi che ci ha preso gusto dopo la rete di Livorno. L'Olimpico vuole Zarate in campo e Reja finalmente accontenta i tifosi: esce Rocchi che si prende la giusta dose di applausi. Ancora cambi per Marino e Reja: dentro Siqueira e Lodi da una parte, Diakitè e Baronio dall'altra. Il fischio finale di Guida chiude i giochi e finalmente si va in vacanza.

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