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Gli intoccabili di Ranieri

L'allenatore della Roma Claudio Ranieri durante il derby

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Un rush finale tutto da vivere nonostante la classifica non sorrida più alla Roma. Un bilancio che comunque non può che essere positivo nonostante l'amarezza di aver subito il secondo controsorpasso proprio a ridosso dalla bandiera a scacchi. Ranieri prova a tenere unita la «sua» Roma, cerca di non far perdere anche quelle ultime motivazioni che saranno così importanti già a partire da sabato a Parma: a prescindere da quello che succederà domenica sera all'Olimpico tra Lazio e Inter. Ma Ranieri ha già nella mente anche quella che sarà la Roma del futuro. Ha capito, dopo questa sua prima stagione sulla panchina della Roma, su chi potrà contare per continuare a gestire una squadra di livello. E le sue scelte, soprattutto in questo finale di campionato, quando c'è stato anche da prendere qualche direzione decisa, hanno indicato sicuramente qual è la truppa dei suoi intoccabili. Facile la scelta di puntare anche per il futuro su Totti (bandiera insostituibile nonostante i tanti problemi di quest'anno) e su De Rossi: suo erede naturale che però, per poter prendere davvero la Roma del futuro per mano, dovrà ritrovare il passo di un tempo e ritrovare una condizione fisica ottimale. Gli altri sono usciti strada facendo nel cammino di Ranieri, un tecnico che in questo senso non guarda in faccia nessuno e ha messo dentro sempre gli uomini che stavano meglio. Sicuramente in cima alla sue preferenze c'è il portiere che lo ha accompagnato in questa rincorsa: Julio Sergio. Il brasiliano che ha sorpassato Doni a inizio stagione e non è mai più tolto la maglia da titolare: decisivo in più occasioni.Restando nel reparto arretrato il cambio Burdisso-Mexes è chiaro. L'argentino ha preso di fatto il posto in pianta stabile del francese che a inizio stagione ebbe qualche problema. Poi, da Basilea la scelta del tecnico gialloroso è stata, quasi sempre, di natura tecnica. C'è da riscattare il prestito dall'Inter e c'è da farlo alla svelta. Sul fronte francese invece, così come quello brasiliano legato a Doni, bisognerà parlare e a lungo: molto probabili due cessioni eccellenti. Intoccabile, nonostante l'inevitabile calo in questo fine di stagione, è il norvegese Riise. Un po' per mancanze di alternative (Tonetto non è mai entrato nemmeno in competizione), un po' per non mischiare troppo le carte in tavola, ha giocato sempre da titolare. In mezzo al campo, nemmeno a dirlo, la Roma del futuro sarà costruita come un guanto attorno a Pizarro: uomo insostituibile a centrocampo. È lui l'intoccabile, stakanovista dell'annata, che ha tenuto unita la Roma in più di un'occasione. Altro blocco che Ranieri confermerà è in attacco dove il francese Menez con un grande finale di stagione si è di fatto guadagnato una maglia da titolare per il futuro. Tante 34 presenze in questa stagione per uno che qualche mese fa era dato per finito: prima ancora di aver iniziato... C'è poi il capitolo Vucinic, giocatore che quest'anno ha finalmente fatto vedere quanto vale davvero: ha trovato passo e continuità e non è un caso se proprio lui attacco è quello che ha fatto registrare più presenze in campo. Lì davanti, semmai, il problema si potrebbe creare con Toni che non sembra integrarsi alla perfezione con il modulo di Ranieri. Il lungo ex Bayern sarebbe di fatto un'alternativa a Totti, ma costa e guadagna troppo per una seconda scelta e la Roma difficilmente potrà permetterselo. Lui comunque si gode questo passaggio in giallorosso e carica la squadra in vista di questo rush finale di campionato. «Smaltita la delusione di domenica, ci concentriamo sui prossimi incontri, aspettandoci magari un passo falso dell'Inter. A Parma dobbiamo concentrarci sui prossimi match, dare il meglio di noi in queste ultime tre partite. Nel frattempo aspettiamo che magari l'Inter compia un passo falso». Improbabile, ma possibile...

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