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Sembra di essere su un vulcano

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Daoggetto non identificato in cerca di una qualsiasi classificazione a asso nella manica che fa saltare il banco. Benvenuti nel favoloso mondo di Jeremy Menez: da un estremo all'altro nel giro di pochi mesi. «Quattro mesi fa - ha raccontato il talento di Longjumeau in un'intervista a "France Football" - ho avuto una bella discussione con l'allenatore». Era gennaio, in pieno mercato. Ranieri se la prese col francesino per lo spezzone di gara a Cagliari e non gliele mandò a dire. Menez valutò seriamente l'idea di andarsene, accusò (secondo molti) dei «dolorini» strategici ma alla fine rimase al suo posto. «Abbiamo messo le carte in tavola e soprattutto lui mi ha detto che credeva in me. Avevo forse bisogno di sentire quelle parole. Io ho delle qualità, ma avevo bisogno di crescere mentalmente. Ho fatto degli sforzi in questa direzione e, oggi, stanno pagando. Ormai mi diverto!». Menez, che quotidianamente viene messo sotto torchio dal vice di Ranieri Christian Damiano, è cambiato: «Posso giocare a destra, al centro o a sinistra. Sono più completo e rigoroso tatticamente. Mi sono costruito il mio nido alla Roma». In una Roma che sta facendo «qualcosa di pazzesco». «I tifosi sono in ebollizione dopo il successo nel derby, sembra di essere su un vulcano. Non è il caso di scaldarsi troppo, lo scudetto è ancora lontano e noi non abbiamo ancora fatto il vuoto».

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