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Totti si scusa: "Non volevo offendere nessuno"

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Totti esulta al termine del derby esibendo i pollici verso il basso

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"Chiedo scusa se qualcuno può essere stato toccato dal mio modo di gioire: mi sono lasciato travolgere dall'atmosfera caldissima del trionfo, non volevo comunque offendere nessuno". Il capitano della Roma che, sul suo sito internet, torna sul suo gesto di fine-derby che ha fatto infuriare il popolo laziale, tanto da spingere il tecnico della Lazio, Edy Reja, a "suggerire" una squalifica di 10 turni per Francesco Totti e per il suo pollice verso. GESTO DI SFOTTO' NON OFFENSIVO - "D'altra parte la stracittadina tra noi e la Lazio è anche questo e chi è di Roma lo sa bene - ha proseguito Totti -. Io per primo non me la sono presa quando in settimana a Formello qualcuno ha utilizzato la mia foto in maniera pungente per caricare i nostri avversari. Inoltre in passato tanti giocatori, anche biancocelesti, sono stati protagonisti di sfottò sopra le righe e festeggiamenti decisamente appariscenti. La verità è che le esultanze e il sarcasmo bonario al termine della partita fanno parte del gioco e del clima vissuto dalla città intera per questa sfida sentitissima. Ora pensiamo alle prossime partite: la Coppa Italia e poi la Sampdoria ci aspettano al varco e noi ci faremo trovare pronti". LO SGAMBETTO DI RADU - Superlavoro dopo il derby romano per il giudice sportivo Gianpaolo Tosel: a quanto si apprende infatti la procura federale guidata da Stefano Palazzi gli ha segnalato, in base alle immagini televisive, lo sgambetto di Radu a Perrotta nell'immediato dopo partita. Fanno parte invece della relazione scritta di routine (segnalazioni ispettori più referto della quaterna arbitrale) della Procura, e saranno dunque esaminati dal giudice, il gesto a pollici versi di Francesco Totti e i protagonisti del parapiglia post gara.

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