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Roma corre contro l'odio

Maratona

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Nessuno cittadino romano lunedì mattina si accorgerà che domenica, nel centro della Capitale, con partenza alle 9.30, si sarà svolta la XXVII edizione della tradizionale maratonina Vivicittà. La caratteristica della manifestazione podistica organizzata dall'Unione italiana sport per tutti (Uisp) è infatti, da ben ventisei anni, quella di produrre il minor quantitativo possibile di anidride carbonica. La riduzione in termini di CO2, rispetto a un'altra manifestazione di pari livello, è calcolata infatti nell'ordine delle 85 tonnellate. Il presidente dell'Uisp Filippo Fossati ha definito infatti la Vivicittà «un momento importante di sperimentazione dell'impatto ambientale zero». I partecipanti useranno acqua della rete idrica, evitando di lasciare sulle strade migliaia di bottigliette di minerale. Il luogo della gara - con partenza e arrivo a via delle Terme di Caracalla, per un percorso di 12 chilometri (4 chilometri per la corsa non competitiva) - sarà raggiunto da pubblico e partecipanti con mezzi pubblici o biciclette. Tutte le attrezzature necessarie per l'organizzazione (pettorali per gli atleti, striscioni, materiale informativo eccetera) sono state ricavate da prodotti riciclati e sono, a loro volta, riciclabili. E comunque i rifiuti eventualmente accumulati saranno smaltiti secondo i più rigorosi criteri della raccolta differenziata. Oltre all'ormai nota e convinta adesione alla causa ecologista, quest'anno la Vivicittà vuole sollecitare partecipanti e spettatori a un impegno comune sui temi della multiculturalità e dell'antirazzismo, facendo proprio lo slogan «Il mondo corre insieme». «Tutto l'anno 2010 - ha spiegato ancora Fossati - vedrà l'Uisp impegnato nella battaglia contro il razzismo. In particolare, in tutte le trentasette città dove domenica si svolgerà la Vivicittà (il via, alle ore 10.30, sarà dato, dalle frequenze di Radio Rai 1, dalla voce di Marzia Leoni, ndr), si svolgeranno convegni e feste multiculturali». Con questo spirito, la maratonina ecologica si correrà anche in diciotto città del mondo, molte delle quali sono, o sono state, scenario di conflitti etnici o di difficili convivenze tra i diversi ceppi razziali: tra di esse Prijedor, Sarajevo e Tusla nella Bosnia-Herzegovina; Makeni nella Sierra Leone; Dakar nel Senegal. «Il 18 aprile - ha annunciato Stafano Taliani, ministro plenipotenziario del Ministero degli Affari esteri - la Vivicittà si correrà anche all'interno dei campi profughi palestinesi allestiti in Libano, Siria e Gerusalemme est». Presto saranno coinvolti anche i detenuti del carcere romano di Rebibbia: il 6 maggio la Vivicittà si correrà nella casa circondariale femminile; il 14 nella casa circondariale del nuovo complesso; e il 23 nella casa di reclusione. Un'occasione unica per ribadire come ecologia, rispetto dei diversi e riscatto sociale possano benissimo andare di pari passo.

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