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Special One l'incantatore di uomini

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Lacampagna di Russia l'ha vinta, e senza dar fondo alle energie dei soldati: un calcio-franco di Snejider al 6' e i giochi eran fatti. Dopo quel gol vincente, grande e ben organizzato contenimento dei generosi ma squilibrati sforzi degli avversari con quel modulo da «catenaccio offensivo» elaborato da Helenio Herrera quasi mezzo secolo fa. Quando l'Inter vinceva la Coppa dei Campioni. Dice Mourinho: «Abbiamo cambiato la storia». Esagerato. É arrivato in semifinale. Complimenti. C'era già riuscito l'onesto Cuper, che quasi nessuno in casa nerazzurra vuol ricordare per quel maledetto 5 maggio. Ma c'era riuscito - vent'anni prima - anche Eugenio Bersellini, uno di quegli strani allenatori senza personalità che con un'Inter rabberciata s'è portato a casa anche uno scudetto. Uno come Invernizzi con un'altra Inter non leggendaria era arrivato alla finale della Coppacampioni con l'Ajax, finendo matato da Cruijff. Pensate che il Grande Mou accetterebbe simili confronti? Adesso don Josè de Setubal è a un bivio: quale Inter restituire al Campionato? La squadra delle cinque-vittorie-cinque è l'Inter europea, sostanzialmente diversa da quella italiana almeno in termini tattici (meno audace, tanto per cominciare) e psicologici (meno concentrata, una sorta di Signora Snob). Se poi le capita un Bologna disarmato e tremarello, a Mourinho basta spedire in campo il reprobo Balotelli e i giochi son fatti. Al momento, la differenza fra l'Inter europea e quella italiana è proprio in Supermario che a Mosca, contro il CSKA, è stato speso soprattutto per far girare palla, restando estraneo al modulo tattico nato felicemente a Stamford Bridge, quando il pur bravo Ancelotti non ha capito nulla della "mossa" di Mourinho, più che mai ispirato (casualmente?) dal Maestro Helenio che scherzi del genere li faceva a Nereo Rocco. (Noto, en passant, che domani ricorre il centenario della nascita di HH detto il Mago, ma anche Habla Habla, anche in questo precursore di Mourinho; io l'ho conosciuto bene, Herrera, spesso scontrandomi con lui, ma lealmente, quand'era a Milano, fino a diventarne amico quando il ponentino romano e l'esilio riminese ne avevano addolcito la grinta e moderato la baldanza gitana). Aspettiamo dunque di scoprire quale Inter - per uomini e spirito - si presenterà a Firenze per riacchiappare lo scudetto che la Roma le sta sfilando. Avrà - come dicono in tanti - già la testa al Barcellona? Certo le immagini di quel Messi possono far paura a qualsiasi squadrone ma non credo siano destinate a turbare i sonni del novello NapoleOne. Cos'ha detto Wenger dopo la brutale caduta dell'Arsenal? Che quando incontri un Messi così non c'è niente da fare. E allora Mourinho ha già pronto l'alibi: con Messi si può perdere. Ma se è furbo e gioca bene il match d'andata a San Siro può anche tentare il colpaccio. Che sia un genio pallonaro, come qualcuno dice, non è proprio vero. Ma è acuto, scaltro, ambizioso incantatore di uomini. Proprio come Helenio Herrera. E può farcela. In Italia e in Europa.

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