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Dario Nicolini MILANO Non ha esultato ma ha almeno sorriso, Mario Balotelli.

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Dopoessere tornato al gol, ancora una volta contro il Bologna. E dimostrato che con lui l'Inter, anche senza Maicon, Lucio, Zanetti ed Eto'o, può comunque avere una marcia in più. Non ha esultato e non ha neanche sorriso José Mourinho, sempre zittissimo prima e dopo la partita. Ma dentro di sé sa che un Balotelli così, a sei gare dal termine di un campionato che, Champions permettendo, vede ancora i nerazzurri in testa, vale tantissimo. Forse tutto. Perché in casa Inter si sente la pressione da parte della Roma, anche dopo un comodo successo interno per 3 a 0. «Noi ci sentiamo quello che siamo, i primi in classifica - sostiene Cambiasso - se vinciamo le partite che rimangono alla fine i campioni d'Italia saremo noi, anche se senza l'Europa in un certo senso la Roma è avvantaggiata». Più ancora dopo il successo di Bari, anche se i nerazzurri, al primo dei sette assalti, hanno tenuto botta. Schiacciando il Bologna di Colomba già dai primi secondi. Con Balotelli ispirato, si è detto: oltre al gol su delizioso assist d'esterno di Milito anche un palo e belle giocate. Con Milito che si mangia un gol in apertura, su uno scivolone sul campo bagnato di Portanova, e poi prova più a rifinire che a concludere, ma sempre con grande classe ed efficacia. Soprattutto con un Thiago Motta davvero in gran giornata. Doppietta per lui, la prima in nerazzurro dopo il gol all'andata nel derby poi dominato 4 a 0 dall'Inter. Un sinistro da fuori per aprire il risultato e la partita, poi tutta in discesa per l'Inter, un altro in anticipo per concludere quello che a tratti è davvero sembrato un assalto dei nerazzurri nei confronti di una squadra che ha creato davvero troppo poco, e difeso male, per portare via qualcosa da San Siro. Una vittoria importante soprattutto perché nata in emergenza, e da giocatori «nuovi», freschi, che finora hanno tirato la carretta meno di altri e fanno capire di quanta qualità e quantità possa disporre Mourinho. Una vittoria obbligata per i nerazzurri, che dopodomani dovranno difendere a Mosca il gol di vantaggio conquistato all'andata per garantirsi una chance in semifinale di Champions League. Obbligata anche dal fatto che, né Roma né Milan alla fine perdono. La trasferta di Firenze, dopo Mosca, sarà un'altra cosa. Lì si capirà meglio se l'Inter ha ancora il passo, la testa e le gambe per arrivare davvero fino in fondo.

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