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Pasta del Capitano

Daniele De Rossi e Francesco Totti

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Passato, presente e futuro. Il filo conduttore tra ciò che la Roma è stata e quello che sarà in questo finale di stagione è, nemmeno a dirlo, sempre lui: Francesco Totti. «C'è solo un capitano» è l'inno della Sud che da una vita lo ha eletto a uomo immagine, pupillo, leader, condottiero e molto altro. Totti a Roma è qualcosa più di un semplice capitano, di una bandiera: è Totti e basta. Ma in questa stagione per certi versi maledetta, il capitano della Roma è stato costretto, suo malgrado, a dare forfait. Quel ginocchio continua a tormentarlo e a costringerlo a giocare la metà delle partite ufficiali: almeno quelle in campionato, pur restando il più prolifico dei giallorossi. E se in passato non averlo era un problema non solo di natura tecnica (perché quelli come lui ogni allenatore li vorrebbe sempre in campo), ma anche di ordine psicologico, adesso la situazione è un po' cambiata. C'è un vice che è qualcosa più di un vice, è l'uomo che il popolo giallorosso ha già eletto a capitan Futuro: Daniele De Rossi. Un altro campione del mondo, non esattamente un pivellino, uno che s'è guadagnato sul campo la stima internazionale del calcio che conta. Totti e De Rossi si sono divisi a metà la fascia di capitano in campionato: l'hanno indossata 14 volte a testa, in 3 occasioni erano assenti entrambe. Ed è stato proprio il centrocampista a prendere per mano la Roma quando il capitano non era in campo, a raccogliere quell'eredità pesantissima che Totti ha portato per anni. Dieci gol stagionali, di cui sei in campionato per De Rossi che Lippi si tiene stretto in vista dell'avventura in Sudafrica. Un Mondiale che molto probabilmente, visto l'andamento e le ultime dichiarazioni del ct, potrebbe avere ancora un'ossatura giallorossa: ma questo è un problema di Lippi. A Roma invece la preoccupazione di Ranieri è quella di riuscire a tenere i giallorossi, piazza compresa, con i piedi per terra e rosicchiare quell'ultimo punto rimasto di vantaggio dell'Inter. Per farlo adesso ha due leader navigati con un capitano rientrato in grande spolvero e con una voglia da matti di dimostrare al mondo di essere ancora un giocatore che può fare la differenza. Sì, Roma lo sa già, ma per confermare di essere uno dei giocatori più forti del mondo Totti deve vincere qualcosa ancora con la maglia giallorossa: sarebbe il primo della storia ad esserci riuscito, così come Ranieri sarebbe il primo allenatore capitolino a centrare l'impresa. Un miraggio dai contorni sfumati fino a qualche settimana addietro, ma che adesso i giallorossi iniziano a mettere a fuoco: certo l'oasi con l'acqua potabile è ancora qualche metro più in là, ma il deserto sembra ormai abbondantemente alle spalle. Serve un ulteriore conferma? Le quote dei bookmaker, quelli raramente sbagliano. La Roma (che ieri ha avuto un picco in Borsa del +7%) a un certo punto della stagione era data addirittura a trecento: adesso la quota è 2.50, quella dell'Inter 1.75. Diverse, ma così maledettamente vicine...

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