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Rossi premiato dal ministro Frattini come simbolo del made in Italy «Io in Ducati? Sarebbe un tradimento»

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.Possibile, se lo sportivo in questione è Valentino Rossi e se, grazie alle sue vittorie, per ben 103 volte l'inno di Mameli è risuonato sui podi del Motomondiale. In fondo Rossi, con pregi e difetti, rappresenta quanto di meglio l'Italia riesca a produrre: vittorie in serie, ma anche autoironia, inventiva, simpatia, capacità di non prendersi troppo sul serio. E così, ieri sera, il ministro degli Affari esteri Frattini ha consegnato al campione pesarese il neonato trofeo «Winning Italy» nella cornice di Villa Madama, a due passi dalla Farnesina. Rossi ha accettato il riconoscimento con il consueto sorriso, prima di rituffarsi nei temi a lui cari, quelli delle gare e del Motomondiale che comincerà il prossimo 11 aprile dal Qatar: «Spero di far suonare l'inno almeno un'altra quindicina di volte, il ché vorrebbe dire vincere ancora il titolo con la Yamaha», anche se ci saranno da battere «gli avversari più forti che io abbia mai affrontato, Stoner e Lorenzo». E il futuro? «Difficilmente approderò in Formula Uno. La Ducati? Se salissi su una moto italiana sarebbe un sogno per tutti, ma la realtà è che la mia storia con la Yamaha è stata bellissima, lasciarla per un'altra scuderia mi sembrerebbe quasi un tradimento». In fondo, sembra ricordare Valentino, anche lealtà e fedeltà sono valori prettamente italiani. A Schumacher, in quel del Bahrain, fischieranno le orecchie.

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