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Reja esclude Zarate

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Zarate

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La Lazio non segna? La colpa è di Zarate. La Lazio non vince? La colpa è sempre di Zarate. La Lazio è in zona retrocessione? Idem come sopra, il colpevole è sempre Maurito, dribblomane della Pampa che salta avversari come birilli. L'unica responsabilità dell'attaccante sudamericano è forse quella di aver fatto sognare i tifosi biancocelesti, regalando loro una Coppa Italia a suon di gol. Sembrano passati anni dalla sua rete contro la Sampdoria che spianò la strada verso la coccarda tricolore, o dal capolavoro con cui si presentò all'Olimpico ai suoi nuovi tifosi, sempre contro i blucerchiati. Domenica a Marassi Zarate potrebbe restare di nuovo fuori, nonostante la crisi senza fine di una squadra che non riesce più a segnare con i suoi attaccanti. È una Lazio spuntata che non può prendersi il lusso di rinunciare al colpo più importante dell'ultimo lustro, un giocatore da 20 milioni di euro su cui la società ha puntato. Zarate prende atto, ma non si abbatte: anche ieri mattina, prima che i suoi compagni tornassero a Formello per la ripresa degli allenamenti, il giocatore si è presentato nel centro sportivo per sostenere una sessione supplementare di lavoro. Aveva fatto la stessa cosa domenica pomeriggio, per smaltire la delusione di essere rimasto a guardare dalla panchina l'intera partita contro la Fiorentina. Nei prossimi giorni arriverà il fratello Sergio che ha già numerose richieste: Maurito vuole restare alla Lazio, ma pretende maggior considerazione. Prima dell'inizio della stagione sognava una convocazione in nazionale per il Mondiale in Sudafrica, una Lazio protagonista in Europa e vincente in Italia, per bissare il successo in Coppa Italia e giocarsi nuovamente la Supercoppa Italiana. Ma il problema di Zarate è che sogna, e fa sognare. Come quando scese dalla scaletta dell'aereo mettendo per la prima volta piede a Roma. «Voglio la Lazio in Champions, voglio vincere Ecudetto» disse in un italiano incerto, con dei contenuti sorprendenti. Da quel giorno ha alzato al cielo due trofei, è diventato l'idolo indiscusso del popolo laziale, ha monopolizzato il merchandising facendo vendere migliaia di magliette biancocelesti con il suo nome e il numero 10 stampato sulle spalle. A dieci giorni dal suo compleanno Zarate vorrebbe in regalo un posto da titolare per salvare la sua Lazio.

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