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Lazio combatti

Edy Reja

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Dentro o fuori, una sfida senza appello: Lazio-Fiorentina non sarà decisiva per la retrocessione ma comunque segnerà in maniera determinante il cammino dei biancocelesti verso la salvezza. I toscani si presentano all'Olimpico senza Gilardino e Vargas - rimasti a Firenze per problemi fisici - con i muscoli carichi di tossine e l'animo di chi, da qualche settimana, si sente derubato da direzioni arbitrali discutibilissime. La Lazio di Reja non sta meglio: Radu, colpito duro in allenamento torna in infermeria, lo stato psicologico non è dei migliori e quello fisico - a sentire l'allenatore - non lascia tranquilli. Bastone e carota: il friulano usa metodi antichi cercando di riassestare una classifica avara di punti, ma talvolta il bastone finisce sui denti del suo predecessore. «Ho forzato la mano sul lavoro atletico, ma nella passata stagione conoscevo una squadra brillantissima, capace di giocare su ritmi elevati, oggi - denuncia il tecnico - gli stessi calciatori non giocano con la stessa intensità. Se non riusciamo a essere veloci sulle gambe, quanto meno dovremmo esserlo nelle idee». Allo stesso tempo, Reja distribuisce carote, cercando di infondere coraggio ai suoi uomini che da troppo tempo viaggiano con le orecchie basse e il morale sotto i piedi. «I ragazzi stanno benissimo - afferma, in una sorta di autoconvincimento - deciderò la formazione soltanto dopo la rifinitura a ridosso della partita. In avanti ho l'imbarazzo della scelta, torneremo al 4-4-2, Matuzalem sarà il centrocampista centrale di sinistra accanto a Ledesma, è lì che vuol giocare il brasiliano». Sarà una partita difficilissima, contro un avversario in difficoltà. «Stanno attraversando un momento no, ma hanno tutto per poter fare bene. Gli impegni ravvicinati non influiranno, hanno una rosa adeguata. Voglio una Lazio attenta, propositiva, senza paura». Dopo una settimana di polemiche arbitrali l'allenatore cerca di stemperare gli animi. «Dobbiamo affrontare la gara senza questo tipo di pensieri, in questi ultimi giorni si sono alzati troppo i toni, non voglio parlare di arbitri». Il clima non è idilliaco, una parte dei tifosi diserterà lo stadio per protestare contro la gestione di Lotito. «In questi momenti sarebbe importantissimo avere i tifosi dalla nostra parte - afferma Reja - vorrà dire che per vincere dovremo raddoppiare le energie. Conta solo il risultato, voglio ottenere punti, con le unghie e con i denti, anche giocando male. Servono 40 punti per raggiungere la salvezza, una vittoria contro la Fiorentina ci consentirebbe di lavorare con maggiore serenità portandoci fuori dalla zona calda. Mancano tredici gare, dobbiamo affrontare ogni sfida come se fosse la partita della vita».

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