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Black out Roma

Riise

La rabbia di Ranieri

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ATENE - S'interrompe ad Atene la striscia positiva della Roma di Ranieri. Succede al termine di una partita incredibile che la Roma ha dominato per lunghi tratti, nella quale si è portata per due volte in vantaggio prima di rimediare la beffa finale da quella vecchia volpe di Cissè. Finisce 3-2, ma giovedì all'Olimpico la Roma avrà modo di ribaltare questo risultato e mettere il naso agli ottavi di Europa League. Ranieri continua con il 4-2-3-1 visto finora, ma la novità è Brighi largo sulla sinistra con Baptista subito dietro Vucinic a fare l'unica punta. È subito Panathinaikos che non passa in vantaggio, dopo soli due minuti, grazie al grande intervento in copertura di Juan su Cissè e alla replica d'istinto di Julio Sergio sulla replica di Katsouranis «sporcata» proprio da Juan. La risposta degli uomini di Ranieri non si fa aspettare e arriva al 14' sui piedi di Riise: stop a seguire del norvegese e sinistro che si stampa sul pallo a alla destro di Tzorvas. Poi ancora i greci son Julio Sergio costretto al miracolo sulla botta da fuori di Ninis. Va avanti così e la Roma che cresce con il passare dei minuti fino al punto della svolta. È il 29' quando Baptista apre su Vucinic che ha tutto il tempo di stoppare il pallone al limite dell'area greca e piazzare il destro d'interno a girare che ammutolisce l'Oaka: fa uno a zero e Roma in vantaggio con il terzo gol in Europa League dell'attaccante montenegrino. Ma non è tutto rosa e fiori e arriva una brutta tegola per Ranieri. È il 37' quando Julio Sergio alza il braccio e chiede il cambio: evidente il problema all'interno della coscia destra, così come la delusione del brasiliano che esce tra le lacrime. Dentro Doni e finale tutto greco con Cissè che di testa grazia il nuovo entrato a due minuti dall'intervallo. Si riparte con la Roma avanti a testa bassa che prova a chiudere la gara. Due minuti e Motta sbaglia una cosa facile facile dopo l'ottimo velo a centrocampo di Vucinic. Ribaltamento di fronte (3') con Doni che ribatte la botta al volo di Katsouranis. La Roma prova a portar via la partita, i minuti passano ma il baricentro del Panathinaikos sale e i giallorossi sono costretti più volte a difendersi. Al 58' punizione dal limite per i greci ma Leto la stampa sulla barriera e nella ripartenza Baptista spreca l'ennesima occasione per dare un senso alla sua partita. Il brasiliano è una delle note negative della serata giallorossa, mai in gara e a tratti imbarazzante, Ranieri lo tiene dentro solo per mancanza di alternative concrete. Già, perchè quando nel finale entra Menez riesce, se possibile, a fare anche peggio: impossibile, ma anche l'impatto del francese nella gara non è granché. Il finale, inevitabilmente è tutto o quasi di marca greca. E alla fine i padroni di casa passano grazie anche alla dormita della difesa giallorossa. Stavolta è Burdisso a rimanere piantato per terra, Doni invece di uscire restra tra i pali e Salpingidis stacca di testa per il gol del pareggio: che coincide con la prime rete incassata in Grecia dalla Roma nella sua storia. Ma il tecnico azzecca ancora una volta la mossa giusta e arriva il raddoppio proprio in zona-Ranieri. Dentro Cerci per Taddei e proprio il giovane Valmontone dà una scossa alla gara e si procura all'81' il rigore che chiuderà il discorso. Sul dischetto, implacabile, Pizarro fa 2-1. Finita? Macché, alla Roma piace complicarsi la vita e riesce a mettere su un piatto d'argento il pareggio ai greci... che ringraziano. Anzi, fanno addirittura una standing ovation quando Cissè inchioda un Burdisso adormentato su se stesso e fissa il risultato sul 3-2. Ora giovedì all'Olimpico è vietato sbagliare.

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