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La regina di Vancouver

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CarloScagnoli WHISTLER Go America Go: la discesa olimpica donne è andata come doveva andare, con la vittoria senza se e senza ma di Lindsey Vonn, biondissima e bellissima. Alle sue spalle Julia Mancuso, sangue italiano nelle vene, mora e bellissima anche lei. È un podio da miss: anche l'occhio vuole la sua parte e dunque se vincono ragazze da copertina non può che far bene allo sport, soprattutto in una discesa molto difficile e spettacolare, con cadute a ripetizione. L'Italia non è andata più in là del nono posto - ma non è stata impresa da poco su questo tracciato - dell'altoatesina Lucia Recchia, 30 anni, di Brunico. I 2.939 metri della discesa Franz's si sono infatti rivelati una pista massacrante, lunga ma soprattutto molto difficile a causa del fondo durissimo per il gran freddo notturno, molto mosso e pieno di piccoli dossi che facevano sbattere violentemente gli sci. Ci sono così state cadute spettacolari, con le atlete sempre in posizione, sempre «a lavorare» sugli attrezzi per poterli controllare. A fine gara molte sono arrivate stravolte, incapaci persino di frenare bene nella zona d'arrivo. Non a caso le cadute sono state sul lungo muro finale dove le sciatrici arrivavano con i muscoli che bruciavano dalla fatica. Ai tecnici Fis qualche dubbio dovrà pur venire se questa pista si è rivelata tanto pericolosa. Infatti le atlete non l'hanno in realtà mai provata veramente. Una sola prova cronometrata è stata forse troppo poco, soprattutto con un fondo molto diverso da quello di gara. Inoltre la sola prova cronometrata - caso unico nella storia dello sci - è stata fatta in due tronconi: prima la parte iniziale e poi, per una manciata di secondi, la parte finale. Il tutto arrivando così sul muro non certo in piena velocità, senza cioè capirne pienamente le difficoltà. Vonn - 26 anni, bicampionessa mondiale lo scorso febbraio in Val d'Isere, due Coppe del mondo vinte e la terza a portata di mano, 31 successi in Coppa, cinque discese in serie vinte in questa stagione - ha stracciato le rivali: 56 centesimi alla Mancuso e ben 1"46 al bronzo, l'austriaca Elisabeth Goergl. Per l'americana un successo atteso in quelli che dovevano essere i «suoi» Giochi, ma al tempo stesso sorprendente se si pensa che la sua partecipazione è stata in dubbio fino a pochi giorni fa per i postumi di un infortunio alla tibia. A posteriori, si potrebbe credere si sia trattato soltanto di pretattica. Una cosa è certa: ha vinto la migliore.

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