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Vincere senza guardare troppo in alto

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Haaffermato, lo Special One, che in pratica è come giocare il primo tempo di una partita e darsi appuntamento al mese sucessivo per la ripresa. Poi ci sarebbero i misteri di un tabellone che sembra ideato dal Cappellaio Matto, tutte le gare in un'unica soluzione fino ai quarti, però in casa della formazione di maggior prestigio. Dalle semifinali in poi, la squadra più illustre perde i privilegi, dovendo giocare in casa la gara di andata, insomma nelle assegnazioni del seeding l'Udinese è più in alto della Roma e la Fiorentina sovrasta l'Inter, pazienza se le cifre dell'ultima stagione recitano il contrario. Mourinho va a prendersi un tè caldo, forte del gol di Milito, assist di Balotelli dopo che era andato a vuoto Natali, l'uno a zero è un buon risultato da difendere, Fiorentina in crescita alla distanza, pericolosa soprattutto sulla fascia sinistra. Dovremo rassegnarci a veder scivolare sempre più in basso il prestigio e la credibilità di quella che resta, in ogni caso, la seconda competizione del calcio nazionale. Stasera, dunque, la Roma si trasferisce nella ghiacciaia dell'Olimpico per attendere l'urto dell'Udinese, promossa a spese del Milan nella sfida di San Siro. Squadra tradizionalmente temibile soprattutto quando è chiamata a giocare di rimessa, quella friulana, che sta riprendendo quota anche in campionato dopo un girone di andata deludente. Ci vorrà la Roma delle serate di grazia per venire a capo dell'Impegno e affrontare la lontana trasferta del Friuli, dove la primavera è un'utopia anche quando il calendario recita il contrario, con la serenità giusta per proseguire il cammino verso la stella d'argento delle dieci vittorie nella manifestazione. Uscita indenne dal delicato confronto interno di domenica, reso complesso dalla disperazione dei toscani, la Roma può recuperare pezzi importanti, comunque con un occhio alla trasferta di Firenze che potrebbe dare garanzie nella corsa all'Europa che conta. Va sfruttato, il trend favorevole, senza perdersi troppo in sogni proibiti, questa Roma ha l'obbligo di interpretare al meglio ogni episodio, guardandosi alle spalle anziché puntare lo sguardo su vette troppo lontane. Anche perché il calendario di febbraio aggiunge alla corsa anche l'ostacolo greco per l'Europa League, dove rimangono in circolazione trentadue squadre, comprese le deluse della Champions. Per l'appuntamento di stasera, un passo avanti nelle disponibilità dell'organico è rappresentato dal recupero di capitan Totti e di Vucinic, due punte autentiche e di alto livello, dopo che Ranieri e il tifo hanno dovuto sbuffare per la persistente latitanza di Julio Baptista, mistero che qualcuno dovrebbe chiarire. Turno di riposo per Juan, dietro Mexes accanto a Burdisso, non disponibile per Firenze, qualche incertezza sulle condizioni di Perrotta, ma nel comlesso uno schieramento competitivo, come l'impegno pretende. Nella speranza del conforto di una platea votata a far dimenticare il gelo.

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