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Serena contro la Henin, a Melbourne l'epilogo più atteso

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Mentrescrivo mancano solo tre partite alla conclusione degli Australian Open, la finale femminile, una semifinale e la finale maschile. Il torneo delle donne propone la migliore partita oggi possibile. La campionessa in carica (perchè ha vinto l'anno scorso ma anche perché è la numero uno) contro la giocatrice che era la più forte un anno e mezzo fa quando ha deciso di fermarsi. È possibile che il felice ritorno all'attività della sua connazionale e rivale Kim Clijsters abbia dato a Justine Henin la spinta di cui aveva bisogno, sta di fatto che la Henin è tornata come se non fosse successo nulla, ha attraversato un paio di incontri complicati perché la stupidità degli organizzatori le ha negato una testa di serie. Nella finale femminile sono in campo 18 titoli del Grande Slam, 11 di Serena Williams, 7 della Henin. Il computer avrà tutto il tempo necessario per aggiornarsi sta di fatto che domani Justine e Serena si giocano la leadership del tennis femmnile. I precedenti, inevitabilmente datati, sono di 7 vittorie a 6 per Serena, l'ultima sfida è stata un 6-2, 6-0 a Miami nell'aprile 2008, un risultato che deve aver convinto la Henin a fermarsi. Nella prima semifinale del singolare maschile lo scozzese Andy Murray ha battuto nel rispetto del pronostico il croato Marin Cilic, reduce da due vittoriose maratone contro l'argentino Del Potro e l'americano Roddick, che lo precedevano entrambi in classifica. Cilic, classe 1988, ha confermato tutti i suoi progressi. Giocando un grande tennis ha vinto il primo set ma alla fine Murray ha fatto valere una maggiore completezza di gioco e una maggiore abitudine alle grandi partite. Inoltre sono state probabilmente decisive le otto ore di più che Cilic ha dovuto passare sul campo rispetto al suo avversario. In finale Murray ha un bilancio positivo di 6 vittorie a 4 nei confronto di Federer e di 2 vittorie a una su Tsonga ma i bookmaker di Melbourne puntano ancora su Federer.

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