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Totti dopo l'impresa di Torino: "La Roma di oggi come quella del 2001"

Francesco Totti

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TORINO - Una domenica fantastica. Piena di sorrisi, entusiasmo, con le immagini di una grande impresa che scorrono nella mente. La Roma è tornata. La vittoria a Torino sulla Juve ha dato una spinta ulteriore a una squadra che ora non si pone limiti. Quindici risultati utili non si mettono in fila per caso. Lo sa bene Francesco Totti, uomo simbolo della vittoria del carattere. Quello che una volta aveva la Juventus. «È una grande Roma - ha raccontato domenica notte il capitano all'aeroporto di Caselle - che mi fa pensare alla squadra dello scudetto: la Roma di oggi ha la stessa mentalità di allora. Però manteniamo i piedi per terra: bisogna ancora lavorare molto per raggiungere quei livelli. Da Siena è cambiata la nostra stagione, anche se poi abbiamo perso tre gare di fila. Vedrete che possiamo arrivare lontano, basta stare attenti alle vertigini da alta classifica». Inevitabili e ancora più forti in una città che ti fa perdere l'equilibrio. Il terzo posto in classifica - con vista sul secondo, distante solo due punti dopo la sconfitta del Milan nel derby - è il certificato della «guarigione» romanista, il Napoli si è rifatto sotto ma Juve e Fiorentina restano lontane. «A Torino faceva freddo e ho temuto di farmi male. Se fosse accaduto avrei dovuto strappare il contratto - scherza Totti - e magari qualcuno sarebbe stato pure contento... Quando ho visto che Ranieri si girava verso di me ho avuto un brivido». Poi ci hanno provato anche i tifosi bianconeri a guastargli la serata. «I cori che ho ascoltato a Torino sono stati tra i peggiori che abbia mai sentito. Si lamentano per il mio gesto? Lasciamo perdere, mi hanno insultato per tutta la partita. Mica sono insulti solo quelli contro Balotelli. Forse nel mio caso non si chiamerà razzismo, ma il senso è lo stesso. Sissoko? È un buon giocatore ma troppo falloso. Sul rigore non ho neanche pensato al cucchiaio: Buffon è un amico, non potrei farglielo a uno come lui». Sabato il capitano ha segnato il primo gol in trasferta ai bianconeri, «e ora mi preparo per Firenze: tra due settimane devo sfatare l'ultimo tabù». Prandelli è avvertito. Adesso il capitano si tiene stretto il suo tecnico. «Ranieri è un romano doc, un grande tecnico che si fa capire nello spogliatoio. È carismatico, ha idee chiare, sa dove vuole arrivare. Poi parla la mia stessa lingua, il "romanesco". Mi sembra un Mazzone tecnicamente più evoluto, moderno». È un Totti innamorato dell'allenatore e dei compagni. «Juan è impeccabile, Pizarro una garanzia, Riise una forza della natura. Mi dispiace per Toni, gli auguro di tornare presto in campo». C'è il Sudafrica che aspetta.

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