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Ferrara ha le ore contate Volata tra Hiddink e Vialli

Ciro Ferrara

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TORINO - Sguardo basso e tanta voglia di andare a casa: «È il momento più duro da quando sono alla Juve», sibilava Del Piero dopo la sconfitta con la Roma, la 6ª nelle ultime 8 di campionato. «L'anno in cui se ne andò Lippi, io ero infortunato e quella situazione non la vissi da vicino. Comunque, non ricordo una situazione del genere. Siamo tutti responsabili, se ne esce insieme. Ferrara? La società ha detto che resterà lui». Pare invece che non sarà così. Stavolta davvero. John Elkann ha fatto sapere alla dirigenza che un cambiamento è necessario: Blanc ha preso atto, rassegnandosi a decretare il fallimento di quel progetto per cui tanto si è speso negli scorsi mesi. Ieri si sono susseguite telefonate e incontri: una domenica di passione, negativa però. Ferrara ha guidato l'allenamento mattutino e potrebbe essere al suo posto anche oggi, in attesa però di ricevere una telefonata che gli comunichi il licenziamento. Quasi impossibile che sieda in panchina giovedì sera, a Milano contro l'Inter, nella partita secca che ammetterà alla semifinale di Coppa Italia. Chi al suo posto? Hiddink resta tra i papabili, ma costa troppo. Più facile pensare a un traghettatore fino a giugno, per affidarsi poi magari ad Allegri: Zoff però, avrebbe risposto «no grazie». E, allora, altri Vecchi Saggi sarebbero Trapattoni e Zaccheroni. Poi ci sono nomi dal pedigree più o meno nobile: Van Basten, Gentile e, perché no, Vialli. Quest'ultimo era stato in ballottaggio con Ranieri 3 anni fa: sarebbe nome gradito alla piazza e potrebbe anche giocarsi il futuro. Non allena però dal 2002 e questo certo non lo agevola: pare in ogni caso certo, che le ore di Ferrara come capo allenatore della Juventus siano ormai prossime alla fine. Con tanti saluti al progetto.

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