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Pokerissimo rosa da record

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RinoTommasi MELBOURNE Anche se Flavia Pennetta, penalizzata da un sorteggio poco favorevole, è uscita di scena, il nostro tennis femminile tiene molto bene il campo ed uguaglia il record del 2006, quando abbiamo piazzato cinque giocatrici al terzo turno. Ieri, ad esempio, Francesca Schiavone, Tathiana Garbin ed Alberta Brianti hanno vinto partite non proprio scontate o facili raggiungendo Sara Errani e Robertina Vinci che si erano qualificate il giorno prima. Speriamo di non fermarci qui, ricordando che quattro anni fa sulle cinque qualificate solo la Schiavone riuscì a raggiungere gli ottavi mentre la altre (Santangelo, Camerin, Pennetta e Vinci) raccolsero 15 games in quattro partite. Tra le vittorie di ieri la più sofferta, la più bella e la meno attesa è stata quella conquistata da Alberta Brianti, che compirà 30 anni il prossimo aprile, ma che è stata capace di battere la tedesca Sabine Lisicki, 20 anni e numero 24 in classifica e che tra le tante qualità ha anche quella di essere stata l'unica donna a raggiungere con il servizio i 210 chilometri l'ora. La Brianti non si è scoraggiata quando ha perso nettamente il primo set. Ha continuato a lottare, ha tenuto degli scambi terribili, ha variato il gioco obbligando la sua avversaria a rischiare troppo ed ha finito per vincere per 6-4 al terzo dopo due ore e 20 minuti di tennis intelligente. Francesca Schiavone ha tenuto a distanza la francese Julie Coin liquidandola in due set mentre Tathiana Garbin dopo aver perso male un primo set nel quale aveva sprecato molte opportunità si è riscattata lasciando alla sua avversaria, la kazaka Shvedova, solo due giochi nel secondo e nel terzo set. Sarebbe bello che le nostre ragazze non si fermassero qui. A mio parere le maggiori probabilità di passare un altro turno le ha la Vinci che affronta la russa Kirilenko, che ha pur battuto la Sharapova ma non è un modello di regolarità. Partite difficili per la Schiavone contro la polacca Radwamska (numero 10) e per la Garbin che trova invece la bielorussa Azarenka (numero 7). La Errani tenterà di vendicare la Pennetta contro la belga Wickmayer (numero 16), dalla quale però è stata battuta l'anno scorso a Flushing Meadows. Infine per la Brianti c'è l'australiana Stosur e la possibilità di tornare a giocare sul campo centrale, già conosciuto l'anno scorso ma con poca fortuna contro la Ivanovic. Novak Djokovic ha concesso il primo set ma poco altro allo svizzero Chiudinelli. Implacabile invece Davydenko contro Marchenko, ucraino come lui, almeno di nascita. L'impressione è che Davydenko non sia affatto disposto a recitare il ruolo di «primo dei secondi» e che le recenti vittorie su Federer e Nadal ne abbiano accresciuto la fiducia e le ambizioni. Ha sorpreso la vittoria (ed il modo in cui è stata conquistata) del cipriota Marco Baghdatis, che ha recuperato uno svantaggio di due set contro lo spagnolo Ferrer. Evidentemente a Baghdatis, che è stato qui finalista contro Federer nel 2006, giova il clima e forse anche il sostegno rumoroso della nutrita colonia greca. In attesa che maturi il giovane Bernard Tomic, che l'altra notte ha costretto al quinto set il croato Cilic, gli australiani sono aggrappati a Lleyton Hewitt che sta cercando di recuperare credibilità e classifica. Ieri ha battuto senza problemi il giovane americano Donaldo Young, ora deve vedersela con Baghdatis, un match che qui avrà certamente il campo centrale. Contro il romeno Hanescu, Roger Federer si è concesso un tranquillo allenamento agonistico. Non dovrebbe avere problemi nemmeno contro lo spagnolo Montanes, che ieri ha recuperato uno svantaggio di due set contro il francese Robert.

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