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Crocevia Capitale

Bandiere di Roma e Lazio

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Il girone di ritorno del campionato di calcio della massima serie si riapre con un crocevia per le due squadre della capitale alle prese con situazioni e posizioni di classifica diametralmente opposte. Da una parte la ritrovata Roma di Ranieri (tredici risultati utili consecutivi) che viaggia in scia al gruppo di testa con l'obiettivo «minimo» di centrare quel quarto posto che vale la Champions League del prossimo anno. Una squadra che sembra aver smaltito le tossine di un avvio di disastroso culminato con l'addio di Spalletti e proseguito con l'ingresso «lento» di Ranieri, ma che continua a fare i conti, seppur sporadicamente, con i fantasmi (e susseguenti black-out... Cagliari docet) del passato. L'arrivo di Toni, ottimo innesto sin dall'inizio, non ha ancora sortito completamente gli effetti sperati, aspettando anche di poterlo utilizzare finalmente in coppia con capitan Totti per la gioia dei romanisti e di un Lippi che li aspetta a braccia aperte. Ma intanto è materiale per Ranieri (a caccia del suo trecentesimo successo in serie A: è a quota 299) che aspettando l'uno si coccola l'altro e un po' tutto il suo «nuovo» giocattolo. Sa benissimo, il tecnico testaccino, quanto sia importante non sbagliare adesso, non perder terreno, anche pensando alla sfida delle sfide in programma sabato prossimo all'Olimpico: ma quello di Torino e contro la Juve. Potrebbe essere una sorta di scontro diretto che vale la Champions. Non fosse che il Genoa ottenne la sua ultima vittoria all'Olimpico di Roma, esattamente venti anni fa (17 gennaio del '90): alla faccia della cabala. Dall'altra parte una Lazio in ripresa grazie agli ultimi successi e soprattutto all'innesto dell'ultimo colpo di mercato. Per Floccari parlano i numeri: quattro gol in tre partite che fa 4-0 con il suo antagonista giallorosso e campione del mondo Luca Toni.   Non male per Lotito che continua a navigare nelle acque tempestose da lui stesso agitate e a soffrire per il disamore di una buona parte del «suo» popolo. Ma a Bergamo per la squadra di Ballardini sarà tutt'altro che una passeggiata nonostante il tecnico biancoceleste sembra aver capito come il tridente «pesante» sia forse la soluzione più appetibile per la squadra. E stavolta Floccari, autore del secondo gol che lo scorso anno costò la sconfitta alla Lazio, è dalla sua parte e con lui il tecnico sembra aver finalmente trovato la quadratura del cerchio. Se poi Zarate (come mostrato contro il Palermo in coppa Italia) inizia a capire che la palla si può anche passare a quelli che vestono la stessa maglia, la strada di Ballardini & Co. non può che essere in discesa... e quella del giovane argentino spianata per un «futuro» da campione.  

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