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Ferrara lancia subito Paolucci

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DomenicoLatagliata TORINO Il Chievo privo di Pellissier, la Juve di Trezeguet, Amauri e Iaquinta. Ma con Michele Paolucci da Recanati: arrivato ieri mattina a Vinovo, allenatosi con Del Piero e pronto a esordire con la prima squadra. Come non gli è mai successo di fare una volta terminata la trafila nelle giovanili bianconere: sbarcato a Torino nell'estate 2000, categoria Giovanissimi, ha poi vinto per due volte il titolo di capocannoniere del campionato Primavera laureandosi anche campione d'Italia di categoria nel 2006. Compagni di squadra Marchisio, De Ceglie e Giovinco, ma anche Criscito e Lanzafame. La Juve se lo è ripreso dal Siena (in prestito) nella notte di venerdì: sulla carta è il quinto attaccante, in pratica oggi rischia di andare in campo subito viste le assenze di cui sopra. «L'ho trovato bene - ha detto Ferrara -. Ci potrà dare una mano, con umiltà». Intanto Iaquinta, assente da fine ottobre per un menisco, non ci sarà nemmeno la prossima settimana (parole di Ferrara) e Trezeguet per il prossimo mese abbondante: conta il presente, innanzi tutto. Paolucci, 24 anni da compiere il 6 febbraio, ha una voglia che spaccherebbe il mondo e nelle giovanili juventine ha segnato la bellezza di 178 reti, meglio di chiunque altro. Paolucci o non Paolucci, la Juve è obbligata a ripartire anche in campionato: Ferrara ha comunicato di avere chiuso il libro nero («ma ci ho scritto sopra tante cose») e si è detto per tranquillo nonostante sulla sua panchina continuino ad aleggiare vari fantasmi: «Alle critiche bisogna abituarsi, noi dobbiamo confermarci umili e vincere. Gli obiettivi? Cercare di migliorarsi, sempre. Se poi qualcuno vuole parlare di scudetto, in questo momento ci sono tanti punti che ci dividono dall'Inter: l'errore più grande sarebbe guardare chi ci sta davanti. Dobbiamo pensare all'obiettivo lontano, ma senza badare a quello che fanno i nostri avversari».

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